la critica politica - anno III - n. 2 - 25 febbraio 1923

62 LA CRlilCA POLITICA tovoci di questa sezione raggiungono la cospicua cifra di 24.411 : i quattro quinti del totale. Ed è qui che si è proceduto ad un inasprimento fortissimo di dazi. La media generale· dell'aumento segna, infatti, il 215.4 per cento e in confronto degli altri gruppi è l'aumento più alto. Questa media è, però, molto al di sotto dall'au1nento ottenuto da alcune categorie di voci più importanti. Così quella comprendente macchine e apparecchi segna un aumento del 47~. l per cento ; quella degli utensili e strumenti per arti e mestieri e per l'agricoltura un aumento del 460.9 per cento. Nelle pietre, laterizi, ceramiche, vetrerie la media dell'aumento è del 182.12 °lo: il massimo aumento, del 222.7 °lo, è stato ottenuto dai prodotti delle industrie cera111iche; anche per i vetri ~e cristalli l'aumento è stato assai forte, del 157.44 ¼. Nei legni, materie da intreccio, da intaglio e da intarsio la media dell'aumento ·è del 121.24 O/o. ·Nei prodotti chimici, medicinali, resine, 1naterie tintorie e concianti la media dell'aumento è del 108.64 Ofo. Nelle 1nerci diverse (sezione co1nprendente categorie di prodotti più svariati, dalle pelli alla carta, alle pietre preziose) la n1edia de1l'aumento è del 110.39 ¾: del 203.09 per le pietre e i minerali preziosi. Da questa esposizione può vedersi come au111enti d' intensità più o meno forte si sono verificati in tutte le categorie di 1nerci e prodotti. Gli aumenti massimi si hanno nella categoria dei prodotti cle1la siderurgia e colpiscono in modo più forte le macchine e apparecchi, gli utensili e strumenti per arti e mestieri e per l'agricoltura. Tali au1nenti sono assoluti e i dazi essendo stati calcolati in lire oro il fattore della svalutazione della nostra n1oneta non v'entra affatto. Anzi essi non possono che venire maggiormente aggravati a seconda dell'inasprirsi del cambio e delle oscillazioni più o meno forti della svalutazione della nostra moneta. Giova anche avvertire che gli au1nenti delle tariffe così calcolati sorio (corne il Repaci dimostra) inferiori alla realtà. Quale onere rappresentino per i consumatori non può essere stabilito, come qualcuno potrebbe supporre, dalla quantità di merci importate. Il maggior costo derivante dal dazio si ripercuote nella stessa misura in tutte le merci prodotte all' interno e per quelle che si esercitano in condizioni di monopolio in misura anche maggiore. * * * Se il gravissimo onere che la nuova tariffa doganale impone ai consun1atori italiani servisse in· qualche modo a sviluppare nuove energie produttive, e a intensificare e migliorare quelle che già ci sono, potrebbe anche essere considerato come sopportabile. Al contrario la nuova tariffa ha provocato - come era facile iinmaginare - una tale anarchia Biblioteca Gino Bianco

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