LA CRISI DEL PARTITO POPOLARE 7 . , vita italiana fiorirà gagliarda e impetuosa in uno sforzo sempre più intenso di produzione in un e_levan1eqtomorale e spirituale di tutti i suoi figli. In questa nuova Italia non vi è posto per i vecchi partiti carichi di formule e pieni di politicanti, e Don Sturzo mostra di avere scarso senso politico, quando questo fenon1eno di fecondo innova1nento non scorge e rimane nel cerchio della vecchia politica riformista, condannata per sempre alla sterilità. Lasci Rotna e torni alla Provincia: dia opera alacre nel limite delle sue possibilità a questo rifiorire dall'agricoltura e della piccola ind11stria, e avrà cooperato ali' avvenire d'Italia molto più che se 1nanovrando nei corridoi dei Ministeri e di Montecitorio in Rorna assicurerà ai fedeli dello scudo crociato qualche n1eclaglietta per la legislatura di do1nani. La crisi del partito popolar~ è un'agonia: forza purarnente nu1nerica; priva di una volontà fattiva, irretita nelle maglie del riformismo e nelle arnbizio ni politiche, sfornita di ·una sua caratteristica peculiare, il partito popolare non ha un avvenire: la sua incapacità a darsi un mito, a suscitare un'ondata sentiinentale, e la sua duttilità che gli permettono di collaborare con chiunque sono feno,neni correlativi, indici della sua congenita impotenza: al trarnonto scialbo di oggi non succederà un'aurora luminosa. GIULIO PIERANOELI A PROPOSITO DI COLLABORAZIONE Aiutare il governo a risolvere i proble11iidella vita italiana ? Facilitar gli la strada e anche indicargliela ? E che cosa stia,no dunque /acend o noi e/te non sia precisamente questo, nell'unica f orina che ci sia consentita e l'unica . veraniente utile? 44ll'opera di ricostruzione, chiunque la conipia e voglia conzpierla, noi portiamo leal,nente appassionrtlanienle le nostre idee, il nostro progra11una. Dovrem,no, forse, tacere, consentire dove non consentiamo, nascondere i nostri dubbi, tacere le nostre critiche f Ma ciò sarebbe tradire l'Italia, non operare, consigliare, cooperare - sì, anche cooperare - alle sue fortruze. I ne,nici veri del nostro Paese sono oggi illlfi coloro che servono il Governo per servirlo, e/te lo· approvano in tutto, vietandosi ogni osservazione, ogni dissenso, ogni critica nella unica preoccupazione di non fargli dispiacere. Quanti ve ne sono ora I E son proprio quelli che pretendono insegnare agli altri come si deve aniare e servire il proprio Paese I Ebbene, continueremo lo stesso a servire il nostro Paese come l'abbia11io servito sin qui, con la libera nianifestazione delle nostre idee e dei nostri giudizi. Il Governo può - se crede - trarre dalle nostre critiche assai niaggiore profitto di quello che gli sia possibile trarre dai plallsi dei suoi amici troppo zelanti. Dai q1tali, anzi, farà flssai bene a diffidare. Il pericolo è là. ibl"otec Gino 81 neo ..
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