la critica politica - anno III - n. 1 - 25 gennaio 1923

LA CRISI DEL PARTITO POPOLARE =====-:-::::::::============================================== La degenerazione dei nostri istituti politici è in stretta relazione col fatto che questi sono strumento dei non produttori a danno dei produttori. Le funzioni parassitar"ie nella società odierna prevalgono su quelle produttive : il politicante, il burocratico, il plutocrate sono i padroni dei Comuni, delle Provincie e dello Stato; attraverso questi ent~ pubblici con le imposizioni tributarie, con il protezionismo, con l' assicura.zionismo. e con mezzi congeneri essi assicurano a se e alle loro clientele una posizione di privilegio a _danno dei produttori. Bisogna valorizzare i produttori, sieno essi industriali operai artieri contadini : bisogna che essi acquistin9 coscienza dello sfruttamento economico di cui sono vittime, e divengano capaci di eliminarlo. Il problema centrale è questo, e nessun decreto legge lo risolve. . Il fondamento delle tesi autonomiste è in questa constatazione. La posizione teorica di Don Sturzo va capovolta: non dall'alto si può attendere la salute, grazie ad un ben congegnato piano di riforme degli istituti politici, ma da un'educazione spirituale del1' individuo, che nel suo lavoro produttivo trovi il ferreo limite della rimunerazione e che questa legge voglia imporre alla Società tutt' intera. Questa 1nissione educatrice non può essere assunta da un partito, che ha bisogno di folle di aderenti, e che deve legarle al suo carro con la promessa di beneficii : solo nuclei di studiosi, che non ricerchino per se onori e privilegii pnò favorire la missione educatrice, lenta e faticosa, diretta a questa valorizzazione dei ceti produttivi contro i ceti parassitarii, e alla for1nazione in essi di una coscienza chiara del loro dovere morale di subordinare i propdi interessi particolari a quelli di più vasta sfera, grado a grado. La forza vitale e perenne dell'Italia - grande nel suo passato e nella sua tradizione storica, ma grandissi1na nel suo avvenire - è · nel suo popolo di artieri e di contadini, nello sforzo prodigioso che questo popolo ha compiuto e compie ogni giorno lavorando e risparmiando, nello spirito di sacrificio e di amore alla produzione cli molti direttori di aziende modeste: è in questo popolo che bisogna confidare per il rinnovamento d' Italia, non nei Meda e nei Miglioli di Don Sturzo. Questo popolo, attraverso il periodo bel- , lico così ricco di luminosi sacrificii, è andato avviandosi a maturità; ha conquistato il senso della sua unità nazionale, e della ne"- cessìtà di discipli~ar~ il ritmo della sua azione alle superiori esigenze nazionali ; conquisterà quello della necessità di amt11inistrarsi da Biblioteca· Gtno Bianco

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