la critica politica - anno III - n. 1 - 25 gennaio 1923

.. / NOTE E COMMENTI 49 blemi del lavoro e della produzione quella revisione costituzionale che l'on. Mussolini annunzi~va subito dopo il suo avvento al· Governo e sulla quale Michele Bianchi è tornato in questi giorni - se si inizia, cioè il trasferimento di alcuni attributi deliberativi dal Pa.rlamento politico ai Consigli nazionali tecnici - i " politici puri,, di tutti i partiti (partiti socialisti non esclusi) riaffacceranno tutte le loro preoccupazioni per l' intangib~lità dei santi principi costituzionali: ma la vita moderna - della quale è tanta parte il Sindacato - avrà fatto un gran passo innanzi ,,. Opinione pressochè identica ha manifestato l'on. D'Aragona in una intervista colla Gazzetta del Popolo (17 gennaio): "Se l'on. Mussolini riuscirà a creare un istituto migliore di quello soppresso - ha detto il segretario della Confederazione del Lavoro - noi non potremo che ringraziarlo. Giudicheremo a cose compiute. Per quanto ho potuto apprendere dai giornali il progetto che si sta elaborando sen1bra ottiino ,,. Queste coincidenze di vedute non sono fortuite e merita che di esse sia tenuto il massimo conto. Riavvicinamenti. Segnaliamo il fatto che evidentemente è passato inosservato a tutta la stampa. Nonostante le decise ripulse delle Corporazioni fasciste un primo riavvicinamento tra organizzatori fascisti e confederalisti c'è stato. L'evento s'è compiuto nella prima riunione del nuovo Consiglio dell'Istituto della Cooperazione. I resoconti di quella riunione avvertono che la relazione del Presidente dell'Istituto venne concprdemente approvata da tutti i presenti e che a. far parte dei membri elettivi del Comitato Esecutivo venBiblioteca ·Gino Bianco nero nominati, in rappresentanza del movimento cooperativo, l' on. Nullo Baldini, il Comm. Chiri e il cav. De Negri. Ci sembra che il fatto - in altri te111pinaturalissiino - abbia una discreta in1portanza, dopo qu eilo che si è detto e ripetuto sulla partecipazione delle rappresentanze sindacali nei corpi consultivi e nelle,Istituzioni Sociali create e vigilate dallo Stato. Non pretendiamo affermare che questo primo riavvicina1nento prepari riavvicinamenti successivi, ma ci può essere consentito di ritenerli molto probabili. I propositi del Ministro di Agricoltura •. L' on. De Capitani, in una intervista, ha affermato questo superbo proposito co111e obiettivo più o meno lontano della sua azione di ministro: en1ancipare l'Italia dalle importazioni dell'Estero 1 Emancipi intanto, piuttosto, l'agricoltura dalle tariffe doganali che colpiscono le macchine e· gli utensili agricoli e ne ostacolano l'introduzione e l'uso su larga scala nel lavoro agricolo. Il programma sarebbe più modesto, rna assai più pratico, più facile e più giovevole all'agricoltura. Tenga presente che il dazio che grava sulle n1acchine e sugli utensili agricoli ha subito dal 1921 un inasprimento del 460 al 478 per cento e che è assolutamente proibitivo. Sta bene che)l provvedimento dovrebbe Nènire dal Ministro delle Finanze, ma se il Ministro di Agricoltura non sa conseguire nemmenòquei provvedimenti che dipendnno esclusivamente dal consenso dei suoi colleghi cosa ci starebbe a rappresentare al Governo? E abbandoni pure ogni illusione di compiere miracoli che non si realizzeranno mai, nem-- meno nel beato regno dei sogni. I prodotti si scambiano coi prodotti. Più produrremo in Italia e piil scambie-•

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