la critica politica - anno III - n. 1 - 25 gennaio 1923

' 48 LA CRITlCA POLITICA e interessati rancori verso quella parte della burocrazia che ha compiuto onestamente, contro gli assalti della burocrazia parassitaria, il proprio dovere in difesa dell'Erario, e precisamente in conseguenza di tale opera. La lotta antiburocratica non deve mirare a colpire le persone, ma gli organismi inutili, impaccianti, dannosi! Per antica e recente esperienza certe campagne ad personam ci sembrano sospette. E così non ci hanno affatto convinto sulla loro origine e sui loro scopi gli attacchi al Ragioniere generale dello Stato da parte di alcuni giornali romani ai quali molto opportunamente l'on. De Stef ani ha chiesto una tregua facendo considerare che si era andati un po' oltre i li1niti della prudenza e della . convenienza. Il punto d'incontro tra fascismo e riformismo. Fascismo e riformis1no sono molto più vicini di quel che non sembri. Il nostro direttore, in un articolo del mese di dice1nbre, mise già in evidenza l'affinità di vedute tra i due movin1enti, specialmente per ciò che ha riguardo ad una trasforn1azione dell'ordinamento costituzionale dello Stato. Nel progetto di istituzione di un Parlan1ento del Lavoro, ideato e propugnato in altri tempi dai riformisti, sono in potenza i principi, le soluzioni e le stesse limitazioni della sovranità popolare che ora il fascismo si ripromette di attuare nello Stato. Questa vicinanza di vedute trova piena conferma nelle dichiarazioni. che in questi giorni - a breve distanza l'uno dall'altro - hanno fatto il segretario delle Corporazioni fasciste da una parte e gli on. Cabrini e D'Aragona dall'altra, a proposito dell' istituendo Consiglio Nazionale della Produzione. Biblioteca Gino Bianco li Rossoni, in una intervista col Giornale d' Italia ( 12 gennaio), cosl si esprime: " In sostituzione dell' inglorioso Consiglio Superiore del Lavoro, disciolto dal Governo fascista è imminente la costituzione di un nuovo Consiglio che avrà la funzione di ut;t vero e proprio Parlamento tecnico del lavoro e della produzione. Viene così offerta un'altra prova della capacità ricostruttiva del Governo di Mussolini che non perde tempo in vane declamazioni democratiche e realizza tutto ciò che può essere utile alle classi laboriose ed alla Nazione. < I precedenti Goventi socialistoidi e popolari degli ultimi quattro anni, hanno promesso le mille volte un Parlanientino del Lavoro, senza attuarlo mai. Ecco invece che il Governo " reazionario " secondo l' illuminato e disinteressato giudizio social democratico, crea in poche settimane un organo che costituirà un esperimento utilissimo per l'esame e la soluzione dei problemi che interessano i produttori. Non c'è dunque bisogno di adulare il popolo per servirlo ed aiutarlo ad elevarsi n• L'on. Cabrini a sua volta, dopo aver anche lui approvato pienamente la soppressione del Consiglio del Lavoro, secondo una dichiarazione pubblicata nel Giornale di Roma (13 gennaio) ha precisato il suo pensiero in questo modo: " Evidentemente l'atto che il Governo Mussolini si accinge a com:- piere è destinato o ad essere riassorbito nella più modesta cronaca o a scrivere per davvero una pagina nella storia. Se viene rimesso insieme un semplice Corpo consultivo, avremo un fatto di nessuna importanza. Se, invece, il Governo coglie l'occasione per realizzare, nel settore dei pro-

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