LA CRITICA POLITICA potette pronunciare la sua frase famosa di fronte ad un sovrano assoluto, non parrà eccessiva pretesa richiedere che, oggi in regime costituzionale ogni cittadino possa dire altrettanto di fronte ad altri cittadini ed anche al governo. Nessun cenno nelle dichiarazioni del ministro si trova al riguardo, ed. è assai probab~le che la magistratura non si vedrà garentita nella sua indipendenza più· che .per il passato: neppure quella guarentigia da tanto ten1po chiesta, della inamovibilità per i funzionari del pubblico ministero, si ha la speranza di vedere accordata. Questo è il problema fondamentale che diremo politico ; gli altri sono pro-- blemi prevalentemente tecnici. Tra qu·esti indubbiamente importante è quello della revisione delle circoscrizioni, ma anche esso, a parte le difficoltà provenienti da interessi particolari e locali, non si risolve soltanto con soppressioni di uffici. Innanzi tutto bisogna tener presente che specie quelli minori, le preture, nel mezzogiorno d' Italia e nelle iso~e segnatamente, rappresentano il potere dello Stato in una funzione altissima e danno la sensazione che quest'ultimo non esiste solo coi suoi agenti delle imposte e coi suoi organi di polizia ; d'altra parte in tali regioni le condizioni di viabilità non sono certo migliorate in questi ultimi anni fino al punto da pern1ettere tali soppressioni senza un effettivo maggior disagio delle popolazioni. Dove io credo si possa consentire senza riserve nei propositi del ministrt>, è, invece, nella intenzione di sopprimere molti tribunali fino al punto da avviarsi ali' istituzione di un tribunale per ciascuna provincia, specie a seguito della dimin1;1zionedella competenza in materia civile; e così nella soppressione di alcune sezioni o Corti d'Appello che dovrebbero essere non più di una per regione (ecco una delle tante prove della necessità di costituire la regione come ente a sè). _Quanto alla Cassazione civile unica è chiaro che solo interessi di curie possono ostacolarne la istituzione, nessun altro motivo apprezzabile sussistendo per il mantenimento delle Cassazioni regionali. E qui è augurabile che ~ il ministro avvalendosi delle eccezionali condizioni in cui può svqlgere la propria opera riformatrice, voglia tener fermo per l'abolizione, benchè al riguardo,. e forse per ragioni di opportunità, egli non si sfa chiaramente pronunciato. Parallelamente alla riforma delle circoscrizioni sembra che l'on. Oviglio vo- . glia menare a termine quella dell'ordinamento giuridico. Veramente nell'intervista più sopra riassunta si parla di voler rivedere attentamente le norme organiche relative ·al personale, sparse frammentariamente in varie leggi, collegandole in testo unico. Ma è chiaro che quando il ministro avrà riveduto attentamente le leggi ed i decreti legge che in questi ultimi anni hanno regolato l! ordinamento giudiziario, si accorgerà che non solo esse sono sparse frammentariamente, ma spesso. sono contradditorie e comunque non partono da nessun concetto organico, originate come sono state da necessità, e spesso da interessi particolari, pura1nente transitorie, ed apparenti. Uno dei danni maggiori di tutta la legislazione di guerra in genere è stato causato dalla frammentarietà e disorganicità dalle varie disposizioni, e ciò va affermato in n1odo particolare per l'ordinamento giudiziario . .Adunque in forma completa, definitiva : quale che sia, l'ordinamente della carriera giudiziaria deve essere stabile, giacchè molta parte della insofferenza della magistratura sta in questo continuo cambiare dei propri ordinam-enti, che non consentono alcuna sicurezza dell;avvenire. Noi abbiamo altrove tracciate le linee fondamentali di quella che rJteniamo la migliore soluzione del problema, BibliotecaGino Bianco
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