• Il nuovo· governo ed i problemi della giustizia Ben poco si conosce di quel che il nuovo ministro della giustizia ha in animo di fare per risolvere quelli che tra i tanti problemi della pubblica amministrazione sono tra i più antichi e delicati, vogliamo dire quelli della giustizia. Una intervista concessa dall'on. Oviglio nel dicembre ultimo gli attribuiva l' intenzione di procedere ad una revisione delle circoscrizioni giudiziarie in modo più radicale e completo che non volessero fare i precedenti ministri, ponendo come base l'abolizione di molte preture, riducendo i tribunali ad uno per provincia e sopprimendo qualche Corte d'appello. Circa il problema della Cassazione civile unica, il ministro non si pronunziava; confermava il proposito precedentemente espresso di sopprimere la maggior parte delle giurisdizioni speciali; e quanto al personale giudiziario esprimeva il proposito di rivedere attentamente le norme organiche ad esso relative, sparse frammentariamente in parecchie leggi, collegandole in testo unico. Accennava infine alla necessità di subordinare l' iscrizione sugli albi degli avvocati a un rigoroso accertamento di capacità ed elencava una serie di riforme legislative a riguardo del procedimento civile e dell' unificazione della legislazione nelle provincie redente. Nessun provvedimento ~ venuto finora a dimostrare come il ministro intenda tradurre in atto i suoi propositi e ciò è una riprova, benchè non necessaria, della gravità e complessità dei problemi, le cui soluzioni non possono improvvisarsi con metodo fascista ma vanno prima lungamente studiate e meditate. E di tale ponderazione non può non darsi ogni lode al ministro Oviglio, benchè non manchino anche in simile materia, gl' impazienti che aspettano il solito colpo di bacchetta magica che deve 1nettere a posto, come per incanto, gli svariati e difficili problemi . che il ministro si è limitato per ora, quasi esclusivamente, ad elencare. * * * Ed è appunto per reagire contro la faciloneria di coloro che credono essersi verificata coll'avvento del fascismo al potere, la venuta del Messia, che qui appresso si tenterà di dimostrare che anche per tali problemi come per tanti altri bisognerà guardare tutti i lati prima di accingersi a delle riforme che potrebbero dare risultati molto diversi da quelli sperati. Innanzi tutto noi crediamo fondamentale come già avemmo ad affermare in altro articolo su questa rivista, che venga risolto il problema dell' indipendenza della magistratura; questa non ha da poter nulla temere e nulla sperare dal governo per l'opera di giustizia che deve quotidianamente compiere, e deve essere quindi in condizioni di esercitare il proprio compito con assoluta indipendenza da chiunque, compresi, s' intende, i partiti politici. Se il mugnaio di Sans-souci Biblioteca·Gino Bianco
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