la critica politica - anno III - n. 1 - 25 gennaio 1923

, LA CRISI DEL PARTITO POPOLARE 3 nun1eriche puramente elettorali. Salì subito ai fastigii del potere, e di questo con1e di ogni aìt-ra sua for111adi attività, si valse per consolidare e rafforzare le posizioni elettorali, che costituivano la sua essenziale ragione d'essere. La bussola vera dell'orientamento del partito· era l'interesse elettorale: e poichè a questo. giovavano tanto le simpatie dei socialisti allora i_nauge quanto le speranze dei conservatori di trovare in esso una diga contro l' invasione bolscevica, i popolari a1noreggiarono con gli uni e con gli altri e collaborarono aperta1nente con queila de1nocrazia, di cui Don Sturzo si proclama il fiero avversario. . La tragedia inti1na di Don Luigi Sturzo è nel contrasto fra la sua ideologia e l'azione del suo partito. Egli vorrebbe rappresentare il principio di autonomia contro 1' accentrarnento : vorrebbe essere il can1pione delle classi rurali contro la burocrazia e la plutocrazia, della libera iniziativa privata contro l'economia associata; il partito, per la-sua interiore composizione e per la sua caratteristica fondarncntale di aggruppan1ento politico-elettorale, si muove invece -co1n pletan1ente nell'orbita dello Stato dernocratico, favorisce burocrazia e plutocrazia, concorre al costituirsi di nuovi organi accentratori. Ed egli non avverte il contrasto, appunto perchè la sua ideologia è viziata di una contraddizione ìnti1na e insanabile : non si può volere l'autonomia. largita dall'alto, non si può volere un rinnovamento ab i,nis della struttura politico-sociale agendo dal1' interno per la via legalitaria del co1npro1nesso, della transazione, della collaborazione: l' autonon1ia deve essere una conquista dal basso ; non può conseguirsi per legge statale che crei la Regione e ne determini i compiti e ì lin1iti, di autorità, 1na per spontanea e libera organizzazione delle forze e delle energie locali, che acquistino la capacità di adempiere a determinate funzioni oggi compiute dallo Stato, e in nome della loro maggior capacità rivendichino a se i' onore e l'onere -di adernpierle. La crisi di impotenza che colpisce il partito popol.are, a così breve distanza dall'ora dei suoi trionfi apparenti, non è un fenomeno dovuto a .cause esteriori: preesisteva alla marcia su Ron1a, in quanto il partito popolare nacque con questo vizio d'impotenza congenita. Apparve potente fino a che si ritenne che a l\lontecitorio palpitasse il cuore della Nazione : quando con la marcia su Roma i corridoi di Montecitorio rivelarono ai ciechi tutta la loro incon.:. ·· sistente vanità, la crisi preesistente si spiegò in tutta la sua gravità, che non può essere affatto dissimulata dal discorso di Torino, vero discorso di attesa nell' incertezza della strada da seguire . . iblioteca-Gino Bianco I •

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