la critica politica - anno III - n. 1 - 25 gennaio 1923

• ARTE E REGIONE anche le più sagge, perchè frutto di dolorosa esp·erienza e di sforzi che costavano sangue. Ma 1n quella opera di crea~ione con cui ogni regione ed anche ogni organismo di una stessa regione ha cercato di affern1are la sua potenza nel campo specialn1ente delle arti e dei mestieri, ove l'Italia ebbe grandezza duratura, nel tempo stesso che a1n1niriamo la grande rnolteplicità delle opere, noi cogliamo anche un principio unico che le guida, un unico soffio anin1atore che le ispira e che dà alle membra ancora politicamente disgiunte e contrastanti un'unità morale. Questo principio era il sentimento della italianità, la grande voce della madre latina che non, era 1norta mai, quantunque sembrasse soffocata nelle rovine barbariche, ma che invece dormiva nel suo letto di cenere e come una linfa preziosa nutriva dei suoi ricordi, del suo spirito, il popolo d'Italia. fu il popolo infatti che questa voce raccolse e custodì in sè come un foco sacro, così quando sognava alle sue città fantastiche genealogie romane, o co1ne quando con i suoi artieri, commercianti, poeti, notai, si asserragliò nelle città che domani sarebbero divenute Comuni e Signorie, per opporsi all'elemento straniero che aveva invaso con i suoi feudi, coi castelli dei suoi margravi e dei suoi conti le nostre can1pagne fiorenti. E fu allora che le Corporazioni delle arti e dei mestieri divennero nellecittà asilo e difesa agli spiriti latini, co1ne i monasteri e le abbazie conservarono nelle loro 1nura le ricchezze del pensiero romano ...Così ciascuna regione, per una necessità di difesa chiusasi tutta in, sè stessa,. valorizzò fino al massimo i suoi valori individuali, strinse le sue energie fattive in organismi poderosi, ed in mezzo~ad una situazione politica non certo felice, seppe darsi un'arte meravigliosa, preparando per l'avvenire in una austerità laboriosa, con l'ardimento commerciale delle sue città marinare il suo rinasci1nento nell'arte non solo, n1a anche nella cultura e nella vita. E avemmo così in ogni regione un centro di attività e di forza. La Toscana attinse al suo cielo luminoso il desiderio della bellezza eterna; . la Lombardia fu il campo fecondo dell'austera operosità ; il Piemonte si preparò con le sue istituzioni politiche e militari a prendere in mano. le sorti d'Italia ; Venezia portò" nelle nostre spiagge, assorbendone tutto il vigore vitale, i sogni d'oro dell'Oriente ; per l'Umbria corse la parola di un santo, profonda1nente rinnovatrice di tutta la vita italiana; dall' Alpi fino alla Sicilia dove i ricordi della casa Sveva si attardano ancora nei sogni dell'arte normanna, venivano· prendendo forma e vita tutti i colori,. tutti i sentimenti, che dando carattere ad ogni regione dovevano formarela meravigliosa varietà della nostra nazione. Ora senza abbandonarci a pericolosi separatismi, 1na tenendo fermi questi due elementi della varietà e dell'unità, noi possiamo non solo spiegare la storia del nostro paese, 1na risolvere anche molti di quei ponderosi problemi che chiedono ormai una decisione immediata. Bi-bl~otecaGino Bianco

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