la critica politica - anno III - n. 1 - 25 gennaio 1923

Arte e • regione La battaglia che ha raccolto attorno a questa rivista tanti spiriti e tanti consensi è certa1nente una battaglia buona, perchè avendo compreso quali sono i mali che tormentano la nostra nazione e ne paralizzano ogni sforzo generoso di rinnovamento, si è posta con ogni ardore a combatterli. Essa I · vuol distruggere tutta quella impalcatura statale che ha costretto ogni I regione a perdere la sua fisiono1nia per assu1nere le forme e il colore . di un'unità artificiale e fittizia, che finisce per produrre la paralisi in ogni ra1no di attività, e per inceppare con organismi accentratori le libere iniziative di cui ogni regione potrebbe essere largamente feconda. Ma se la battaglia è buona è necessario che egualmente buone siano le armi e i piani di combattitnento : il decentramento è un'ottima cosa purchè non distrugga quell'elemento connettivo che dà vita a tutto l' organis1no, -purchè cioè esso con~ilii due cose, a1nbedue necessarie, l'unità e la autonomia, l'armonia dell'insieme e la varietà delle parti. Potrebbe infatti molto facilmente accadere che il decentramento eccessivo finisse col ridurre la nazione in tante parti disorganiche, che, non avvinte da un sentimento e da un -ideale comune, ben presto diverrebbero rivali e nemiche. Nè per salvare questo ideale comune, questo 1ninimani indispensabile all'unità, basta dare allo Stato soltanto il con1pito della politica estera o della difesa nazionale per eh è in tal caso l'Austria-V ngheria, prima che fosse sparita dalla carta geografica) avrebbe dovuto rappresentare l'ideale delle.. nazioni. Questo co1npito supren10 può bastare per quelle nazioni che non hanno sovra di sè l'onore e l'onere di un passato ricco di tradizioni e di entusias1ni - co1ne per le repubbliche americane -, ma non per noi che di tutto quel passato conservia1no ricordi e insegnamenti che sono la ragione di tutta la nostra vita di popolo e formano ad un tempo tutti i pregi e tutti i difetti della nostra razza. E tanto più difficile riuscirà questo compito di armonizzare quei due elementi, l'unità e la varietà, se il decentramento avrà una base essenzialmente politica, perchè la forza stessa di queste tradizioni, la potenza . degli elementi etnici tanto diversi da regione a regione, una volta portate· sul terreno politico finiranno per esplodere in contrasti profondi e per corrodere la stessa base unitaria della nazione che ha costato tante lotte e tanto sangne. Il problema pertanto, a mio credere-, più che politico è 1norale, e di , Biblioteca Gino Bia-nco (

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