la critica politica - anno III - n. 1 - 25 gennaio 1923

24 . LA CRITICA POLITICA danneggiati dalla protezione si convinceranno che non possono sperare altre forme di aiuti compensatori ; dovrà iniziarsi al più presto una vera rivoluzione nella mentalità degli industriali e di tutto il ceto capitalista, il quale comincerà a convincersi che delle sue imprese i rischi ed i profitti devono essere tutti i suoi, e che in queste faccende private lo Stato non c'entra per nulla. Da questo abbandono del sistema delle sovvenzioni e dei favori non si può pretendere che derivi il trionfo del libero scambio ; ma alcune forme più assurde di protezione dovran·no essere sacrificate e tutte le altre sensibilmente attenuate. Al nuovo regime di restrizioni fiscali e di maggior libertà non tutte le industrie avranno la forza di resistere ; ma quelle che sapranno sopravvivere acquisteranno una vitalità ed una forza di espansione che non avrebbero mai potuto raggiungere finchè si riducevano a vegetare nell' incubatrice dei sussidi statali. GINO LUZZATTO Politica delle • economie o politica delle spese ? Sistema vecchio o sistema nuovo ? Politica delle economie o politica delle spese? Converrà che il governo abbia il coraggio di decidersi, altrimenti esso continuerà esattamente la strad~ dei passati governi di buona memoria con questa differenza in peggio : che quelli lasciavano che la nazione procedesse verso ....i.l disastro, questo ve la precipiterà addirittura. E fidian10 pure che l' Italia con.;. servi allora bastanti energie sane per risollevarsi e rifarsi economica1nente e ' spiritualmente ! Ma intanto occorre decidersi. E passato il te1npo quando si poteva dare un colpo al cerchio e un altro alla botte. E non è più possibile ingannare nessuno. Il Fascismo si è impadronito del potere per risanare il Bilancio e realizzare il pareggio. Ha chiesto pieni poteri ; li ha avuti, anzi se li è presi tutti. E nessuno ha fiatato, poi che si disse che era necessario. Salus Rei-pubblicae suprema lex esto. Purchè, però, il risanamento finanziario si raggiunga e se ne comincino intanto a vedere i primi risultati fin dall'esercizio in corso. L'on. Giolitti si permise due anni addietro di fare alla Nazione lo scherzo di assicurargli un sensibile e sicuro avviamento al pareggio per farle trovare poi un maggiore disavanzo. Uno scherzo simile non sarebbe più consentito. Il fascismo al governo si è messo davvero a realizzare sul bilancio dello Stato economie sensibili e risanatrici? Non ci sembra, francamente. Anzi ci sembra che i suoi capi stiano dimenticando già il compito supremo, improrogabile, che avevano dichiarato di volersi assumere. E precisiamo. Le economie per essere tali devono realizzare uno sgravio sul bilancio generale dello Stato. Tagliare, anche energicamente, da una parte e aggiungere nuovi oneri e nuove spese Biblioteca Gino Bianco ...

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==