2 LA CRITICA POLITICA politiche del 1919 il partito si aHertnò subito co1ne una cospicua forza numerica che rimase invariata nel biennio successivo e che ri1narrebbe invariata anche ora, se la vita politica italiana riprendesse il ritrno consueto, rotto bruscan1ente dalla marcia su Roma. Appunto perchè il partito popolare fu esscnzialn1ente un' organizzazione politico-elettorale e non un'organizzazione sociale) non si è dato nel breve suo meriggio trionfale una sago1na precisa, non ha spiegato un'influenza nella vita sociale italiana ed ha esaurito la sua attività nell 'a1nbito di Montecitorio. Lo sforzo di Don Luigi Sturzo di fare assurgere il 1novi1nento da Iui diretto alla dignità di un movimento sociale non risponde n1enomamente alla realtà: i popolari non assunsero n1ai nell'azione un atteggia1nento in antitesi con lo Stato den1ocratico e con la democrazia parlan1entare, e neppure teorican1ente sentirono quest'antitesi, tanto vero che si proponevano di attuare i loro fini per la via legalitaria delle « riforme ». Avversarono. nella democrazia parlamentare solo l'anticlericalismo : nel resto la loro azione in nulla differì da quella dei gruppi democratici e riformistici, tanto da poter· collaborare tranquillamente con loro nel governo della cosa pubblica all' 0111bradi pudiche foglie di fico costituite dai così detti punt'i progran1111atici, proclan1ati sempre con grande solennità ma non tradotti in azione. Le forze cattoliche pronte ad agire sul can1po politico esistevano prima che Don Luigi Sturzo lanciasse il suo appello agli uo1ni11i liberi: i fedeli delle parrocchie rurali, i fratelli delle Confraternite, i clienti del Banco di Roma e di altri istituti congeneri, i gruppi operai organizzati eia sacerdoti e da laici per in1pulso della ùe1nocrazia cristiana erano la materia greggia del partito po.polare, prima che questo si organizzasse formalmente, e avevano già parte~ipato a lotte elettorali politiche e amn1inistrative, sotto gli auspicii del patto Gentiloni o sotto il pungolo di necessità locali. Il partito popolare fu la s01nma di queste forze, e le inquadrò con una -sola etichetta e con un solo simbolo: conquistò così di colpo cento collegi e dette l' i1npressione di una forza formidabile prima non avvertita; ma a chi osservava con occhio di storico le i1nprovvise fortune di Don Luigi Sturzo e dei suoi apparve evidente che a questo nuovo organo politico rnancava la fern1a e precisa volontà di raggiungere obiettiv~ determinati, appunto perchè il nuovo partito non era l'espressione della coscienza politica di una nuova generazi'one o di una nuova classe, ma la somma meccanica di forze Biblioteca Gino Bianco
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