16 LA CRITICA POLITICA gnato nessun fatto nuovo nella politica europea, ma può esser.e considerato come un annullamento, da parte nostra, di tutti i precedenti tentativi fatti .per liberare gradualmente l' Italia dal nodo scorsoio della politica intesista ed avvicinarla ad una politica europea, vale a dire riannodare il nostro paese all' econo1nia continentale piuttosto che tenerlo legato alla politica dei vincitori, fra i quali si andava da tempo accentuando la divergenza anglo-francese. · Mussolini ha adottato la fonnula: rinsaldare l' Intesa, ma « niente per niente >. Rinsaldare I' Intesa però è una frase, perchè con la separazione di ogni responsabilità dell' Inghilterra dalla politica delle sanzioni adottata dalla Francia contro la Germania, e con il ritiro delle truppe americane dal Reno nell'ora in cui più eloquente avrebbe dovuto essere la solidarietà, l' Intesa è virtualmente sp_ezzata, cosicchè l' Italia si trova ad aderire con maggiore cordialità ad un gruppo di interessi quando gli in- _ teressi generali dei vincitori si scindono e si allontanano. Ecco perchè riteniamo che n1ai come in questo momento ha politica italiana è stata più incauta e rischiosa. A Londra l'on. Mussolini ha portato in sostanza una più decisa volontà ita~iana di cooperare con la Francia, e sostenendo la connessione fra riparazioni e debiti interalleati ha riconosciuto che la Germania può pagare e deve pagare ed ha consentito che in caso di inadempienza la Fra11cia ha diritto a prendersi dei pegni econo111ici, non ritenendo necessari quelli territoriali. Il ragionamento utilitario che deve aver fatto l' on. Mussolini si sarà basato sul miraggio di qualche utile immediato, coerente al principio del do ut des, ma avrà certa1nente trascurata ogni visione larga, estesa nel tempo e nello spazio, di una politica nazionale che voglia intonarsi ad una Europa pacifica. E se è vero che il problema dei debiti debba essere connesso con quello delle riparazioni è anche vero che alla politica delle riparazioni debbano interessarsi direttamente tutti gli Stati creditori e debitori, quindi l' Italia, paese debitore non può trascurare accordi diretH con i suoi creditori pritna di impegnarsi in una qualsiasi direttiva nella politica delle riparazioni. Che cosa è invece accaduto? che quanto più Inghilterra e Stati Uniti (creditori nostri) si allontanavano dalla tesi francese tanto più il Governo italiano vi si è avvicinato. È chiaro quindi che manca una logica nella politica italiana, date le stesse pren1esse fondamentali sostenute dall'on. Mussolini a Londra. E così ci siamo trovati con un impegno morale 1nentre la Francia rivendicando libertà d'azione ha occupato Essen, prendendosi cioè i pegni territoriali, a garanzia di quelli economici; come faremo a tornare indietro,. o co1ne fare1no a rifiutare tutte le conseguenze politiche di un impegno morale, che sarà platonico finchè. si vorrà ma che ha la sua importanza politica perchè nessuno può ancora prevedere quali saranno le conseiuenze della n1arcia franco-belga, anche indipendente111ente dalle intenzioni dei Biblioteca Gino Bianco
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