. . O pace kancese o guerra europea / LA CONFERENZA DI WASHINGTON - DA CANNES A GENOVA - DAL FALLIMENTO DI LONDRA AL e: CONSIGLIO DI GUERRA> DI PARIGI - LA MARCIA FRANCO-BELGA E IL e: CUL DE SAC > DELL' ITALIA. Mentre fermiamo sulla carta queste nostre considerazioni sulla pace,~ risuona sul Reno un nuovo strepito d_i armi. Non è ancora. la guerra, ma potrà essere la guerra, e se sarà la pace sarà pace francese, ossia una pace i~posta a~Ia Gennania col coltello a1Ia gola, la pace che i francesi dell'esasperazione nazionalista dicono si sarebbe dovuta dettare a. Berlino, dimenticando che la Germania virtualn1ente vinta, ma con l'eser- , cito ancora intatto non l' avrebbe accettata e che le fu strappata co.n un armistizio stipulato in. base ai < quattordici· punti di Wilson ». Non stare1no qui a rifare una discussione superata sul valore m_orale e politico oltre che economico de! program1na dell'ex presidente nord-a1nericano, ma_ se vogliamo valutare la pace con un criterio strettan1ente giuridico e quindi trarre tutte le conseguenze della l'ettera e dello spirito del trattato_ di Versailles non possiamo trascurare di riflettere che quel trattato è una violazione ·delle condizioni d' armistizio e che non è lecito imporre alla Germania vinta quella pace che non si è riusciti effettivamente ad ottenere co1ne se gli eserciti vincitori si fossero incontrati a Berlino dopo di avere compiuto la distruzione ·dell'esercito nemico. Comunque i paesi vincitori hanno esperimentato a proprie spese che un trattato di pace divenuto ineseguibile per la eccessiva durezza delle- sue condizioni procura danni non solo ai vinti ma anche a se stessi, e perciò sotto lo stin10Io del1a pubblica opinione i rispettivi governi sono stati obbligati a tentare tutte le vie per giungere ad una pace economica base fondamentale per la esistenza materiale delle nazioni. Una ostinata eccezione è stata formata dalJe attuali classi dirigenti francesi, plutocrazia e militarismo, le quali coltivando segni di egemonia continentale politica ed economica, riducono tutti i problemi dell' Europa al comune denominatore dell' interesse francese. Nessuna nazione che mostra di allontanarsi dalla visione politica della· Francia itnperialista cavalca sul destriero dell'ideale umanitario, siamo d'accordo, e se l'Inghilterra mostra urgenti bisogni di soluzioni pacifiche e di accordi collaborazionisti è segno che ritiene utile digerire senza rischi di nuove avventure il pingue bottino coloniale, vigilato dalla paBiblioteèa Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==