la critica politica - anno III - n. 1 - 25 gennaio 1923

• 12 LA CRITICA POLITICA sabilità diretta del potere. La loro posizione nel nuovo Governo non è affatto speciale e privilegiata. Al coi:itrario si direbbe che Mussolini si sia studiato di tenerli molto indietro· sia nell'assegnazione dei posti nel ·Gabinetto, con1e - in 1nodo più 1nanifesto - in quella delle nuove cariche fiduciarie dello Stato. Ciò è motivò per i nazionalisti - che si vedono e si credono mal compensati del loro concorso morale e 1nateriale - di malcelato malcontento. Ma fa anche sì che verso di essi vadano· a confluire tutte le aspirazioni deluse e tutti gl' interessi offesi •dall'abbondante affannosa e precipitosa azione legislativa del fascismo. Alcuni episodi di solidarietà chiesta e ricevuta a cui ha dato luogo lo scfoglimento del Coi-po delle Guardie. Regie sono a questo riguardo molto significati vi. La questione dei rapporti tra nazionalisti e fascisti appare così molto 1neno se1nplice di quello che ad un primo aspetto potrebbe sembrare. E non è facilmente solubile. I tern1in1 nei quali si pone son questi : I pritni aspirano a valorizzarsi come partito, cioè come forza organizzata e autonoma; i secondi tendono ad as&orbirli e hanno fatto e fanno in questo senso tutto il possibile. I primi sarebbero disposti ad accedere ad una federazione tra i due organismi che li porrebbe in condizioni di parità; i secondi vogliono, invece, una fusione che significa l' annulJan1ento del nazionalismo come organizzazione politica. La divergenza è come si vede profonda. A sanarla l'intervento del presid~nte del Consiglio non basterà. I nazionalisti hanno la sensazione e la persuasione del loro divenire e non intendono rinunciarvi. I fascisti non possono non avvertire sen1pre più distintamente di avere nei nazionalisti una forza che può diventare temibile e che è necessario ed urgente eliminare. Gli avvenitnenti di do1nani 111atureranno, con tutta probabilità, all'ombra di questo dissidio. OLIVIERO ZUCCARINI PROUDHON .... COMUNISTA ' . E strano che persone indubbiamente dotte nella loro niateria non si persuadano della necessità di formarsi una coltura più vasta o di non parlare di cose che non sanno. Il Prof. Gaetano Mosca dedica una pagina di Rivoluzione liberale per giudicare e mandare agli inferi il tnaterialismo storico, accumulando una quantità di luoghi co1nuni e diniostrando di non aver letttJ neppure i preziosi. sagl?i di Benedetto Croce, che ogni persona colta può e deve leggere con profitto: chi non li ha letti, chi non conosce gli scritti storici di Marx non dovrebbe accingersi a giudicare in pubblico Marx é il materialis,no storico. Fra le altre cose il prof. Mosca mette in fascio tra i cotnunisti anche Proudhon. ' E possibile che si ripetano ancora queste sciocchezze, quando anche sui boccali di Montelupo è scritto che Proudhon rappresenta nel movi,nento socialista una tendenza rurale, fieramente· nemica del comunismo autoritario e avente come proprio ideale un regime sociale basato sulla piccola proprietà collegata da vincoli di mutualità f . .. BibliotecaGino Bi·anco

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