La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 36 - 17 settembre 1908

24 vavano a Monterotondo. Nella borsa di Enrico si erano trovate circa mille lire, destinate dal Comitato per la nostra impresa: di queste ne fu dato a ciascuno in proporziane dei proprii bisogni e poi fu deciso di considerare la nostra colonna come sciolta: o- gnuno era libero di fare ciò che credeva. Allora, data la confu- sione somma che regnava in tutti i corpi e visto che una gran - parte dei migliori non ai arruolavano in nessun corpo per non mescolarsi ai numerosi birbanti che disonoravano la divisa — specialmente toscani — io e quasi tutti gli altri decidemmo, per cosi dire, di fare la guerra per nostro conto, pronti sempre a bat- terci a fianco di Garibaldi, se l'occasione si presentava, ma re- stando però sempre liberi di noi stessi. Garibaldi, avuto sentore della nostra spedizione di Villa Giovi, fece ai volontari un magnifico proclama in cui esponeva il fatto, terminando con queste parole: — Volontari I Tutte le volto che vi troverete di fronte ai mer- cenari pontifici, ricordatevi degli eroi di Villa Glori! Fu questo, per noi superstiti, il maggior compenso. IL Generale ispezionava lui stesso i dintorni: vestiva una ma- glia di lana con a fianco un pugnale; poi il solito tabarro ed il cappello calabrese. Cavalcava un cavallo stornello ed era seguito da uno stato maggiore in verità molto modesto: cinque o sei uo- mini in borghese sopra magri cavalli e anche su muli. Fra i suoi ufficiali vi era Guerzoni. Ricevuto avviso che Acerbi era entrato in Viterbo, gli spedì un ordine per il plebiscito. La colonna, guidata da Tanara, occupava la posizione.del Con- vento dei Cappuccini, bello e maestoso, posto su un ciglio del monte. Era un immenso fabbricato con tutti i comodi necessari per la vita sibaritica degli abitatori. Là furono raccolti molti fe- riti assistiti con molta carità da un cappuccino: vi trovai Ostac- chini, Ravioli ed altri; Basetti e Sabbioni vi erano pure sotto gli ordini di Bertani. Intanto correva voce dell'arrivo in Roma di un corpo francese. Questa notizia era gravissima, poichè come era possibile che noi, In numero di quattromila al più, con poca disciplina e con peg- giori armi, potessimo tener fronte ai francesi come si sarebbe po- tuto contro i papalini I volontari quindi cominciarono a disani- marsi alquanto ed anche alcuni capi non dissimulavano la loro sfiducia. Ma Garibaldi dette ordine di procedere oltre e tutte le colonne fecero una marcia avanti, e si accamparono nelle vicinanze di Roma. Qui avemmo qualche scaramuccia ma nessun fatto impor- tante: alla notte del giorno dopo, essendo pervenuta al quartier

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