La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 36 - 17 settembre 1908
21. Essi ci accompagnarono alla loro capanna che era piantata in mezzo ad una vasta prateria. Era costruita con paglia e terra ed era foggiata cono. In mezzo ad essa, era il facolare e tutto al- i' intorno tante specie di camere con letti di palli sovrapposti. I pastori cominciarono col placare a suon di bastonate i loro feroci cani resi furiosi dalla nostra presenza, anzi, per meglio tranquil- larci, li chiusero fuori della capanna. Quindi ci fecero assidera attorno a quali' immenso focolare, aiutandoci a spogliarci e ad asciugare i nostri abiti e le nostre scarpe. Si accinsero poi a fab- bricare una colossale polenta. Là entro, presiedeva la comitiva un vecchio, capo della fami- glia che era composta di quattro robusti uomini, delle loro donne e di una falange di fanciulli. Fatta la polenta, fu stesa sopra un desco ed il vecchio con una spatola di legno, la divise in tante parti che ognuno, con una uguale spatola, sollevava dal desco e mangiava. Prima di toccar cibo, però, essi offersero a noi enormi scodelle ripiene di questa polenta ed altre con latte. Mangiammo come si mangia avendo fame da lupo. Poscia ci ven- nero allestiti magnifici letti morbidissimi con pelli, e fummo invi- tati a riposare, invito che tosto noi accettammo, non senza però aver 'detto alla guida che vegliasse. Uno degli ospiti capi e ci disse dormissimo pure tranquilli per- chè là i gendarmi non erano soliti venire, ed aggiunse che egli stesso avrebbe vegliato. Tant' era la confidenza in quella brava gente che ci addormentammo tranquilli, come fossimo statinelle nostre case. 26 Ottobre. — Alla mattina seguente fummo svegliati avanti l'alzata del sole, come avevamo raccomandato e irritammo già pronta la colazione di polenta arrostita, con acquavite. Dopo, ognuno di noi sborsò dieci lire ed io stesso offersi al pastore la somma come ricompensa. Ma questi, con nobile tratto, li respinga, aggiungendo queste parole, sublimi nella loro semplicità: — Voi avevate fame e noi vi abbiamo dato da mangiare; se un giorno capiteremo a casa vostra, voi farete lo stesso. » E vollero inoltre accompagnarci fin fuori dal pascolo per difen- derci dai cani e per insegnare la strada alla guida. Qui ci se- parammo stringendo commossi la mano a quella buona gente dal cuore così nobile e generoso. Camminammo fin verso il mezzodì, finché finalmente arrivammo a Passo Corea°, luogo di confine. Eravamo sa“,i. l Qui incontrammo una colonna di Garibaldini, condotta da Salomone, che si univa agli altri corpi comandati da Garibaldi stesso il quale nella mat- tina aveva attaccato Monterotondo.
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