La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 36 - 17 settembre 1908
il continue disfatte dei quotidiani di partito che muoiono dopo es- sere nati in mezzo all'entusiamo o vivono come eterni mendicanti, col cappello in giro fra gli aderenti tutto l'anno? Cerchiamo di rispondere. il nostro pensi3ro è guidato dalla esperienza. E' nel passato che cerchiamo l'avvenire. Il colpevole 'massimo è forse il tempo. l tempi sono cambiati. Voltandosi indietro si sorride. Si vede eli,' non c'è più Comunione d'idee fra noi e i nostri predecessori. A loro bastava l' entusiasmo per vivere. Noi vogliamo la cosa. Ai pionieri del giornale quotidiano di partito cento mila lire di fondo iniziale pareva del lusso. Noi, pia materialisti di loro,. fiu- tiamo in esse il disastro. Di anno in anno abbiamo imparato c'w i un quotidiano che voglia organizzarsi modernamente e stendere I fili che lo mettano in cómunicaziotte con tutti i centri dove è l'italiano esige milioni. E si capisce. I concorrenti dei nostri ge- decessori non erano sviluppati e formidabili come i nostri concor- renti. Quelli di ieri non lavoravano che la loro zona d'intluen5a. Oggi nbn hanno confini. Invadono i campi altrui. Sono invasori. Si precipitano dovunque è la notizia. Non hanno più orrore dei radicali nè dei clericali nè dei repubblicani nè dei socialisti. A loro basta impadronirsi dell'avvenimento. E l'avvenimento non è mai di chi è linanziariamente impotente. L'impotenza dei mezzi è la morte. Costringe il quotidiano a di- ventare parassitario. Ai tempi dei nostri predecessori guai che un • socialista, per esempio, mettesse i piedi in -tinik, redazione bor- ghese. Si urlava, si convocavano le assemblee, si schiamazzava ai comizii e l'agitazione non terminava che con la testa del fedi- frego, del voltafaccia, di colui che era andato sulla coscienza di partito con i piedi. Pistolesi, per esmpio, il giorno che ha fatto parte della reda- zione del Secolo non è stato più dei nostri. Adesso,? Gli abbomi- nati, giornali borghesi si comperano i migliori o i pia valenti o i più intellettuali ora come redattori e ora cime collaboratori senza che il partito si commuova o vada sulla 'piattaforma colle fiam- me alla faccia a denunciare il delitto di penna. Peggio! Il quoti- diano di partito di pochi anni anni sono era il nostro faro, il no- stro confidente, il compagno massimo dei nostri dolori, delle no- ' stre esacerbazioni. Oggi anche i sommi, danno la preferenza al giornale borghese. E' a lui che i Bissolati, i Ferri, i Turati, i Ca- brini, i Berenini, i Graziadei comunicano i toro pensieri verbali o scritti.
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