La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 36 - 17 settembre 1908
9 Non vi è paese in Italia, di qualche importanza, ove non si sia sentita la sua voce, dove egli non abbia . portato il contri- buto della sua propaganda, dove non abbia lasciato una traccia della sua fede. Quando scoppiarono i moti di Milano nel 1898, egli corse sul luogo. Si disse che egli vi si era recato nelP interesse e per la prote- zione di sua figlia Andreina. E' vero! Ma forse è anche vero che a lui sorrise l'idea di cadere sul campo!... Oratore elegante, letterato erudito, artista delicato e fine, cali- seur affascinante, piacque alle donne.... Così Lassalle, così Val- lès!.... Ricordando la gioventù di Andrea Costa, si potrebbe dire di lui: «Biondo era, bello e di gentile aspetto». Dato il suo ingegno, il suo valore, la sua coltura, il suo spirito di sacrificio, Andrea Costa avrebbe avuto sempre il predominio intellettuale e politico del partito socialista italiano, se le' aspre lotte, se le fatiche indicibili dei primi anni non lo avessero costretto a lasciarsi passare avanti altri, forse men valorosi é men degni. Uomo di gran cuore, ha sempre pensato e pensa che il sociali- smo debba esser fatto di scienza e di sentimento. Senza la scienza che la determini e che la spieghi, nessuna ri- vendicazione sociale trova giustificazione. Ma, senza il sentimen- to, che ingentilisce e trasfonde nell'anima.umana un po' d'altrui- smo, di bontà e di amore, nessuna teoria, per quanto logica, può trionfare nel mondo, In questi ultimi anni Andrea Costa fa il Presidente di tutti i Congressi socialisti. E spesso la sua parola autorevole e il suo senso di opportunità sapiente valsero a infrenare le discussioni tumultuose. Al prossimo Congresso di Firenze è aspettato ancora! Lo vedranno i compagni e lo acclameranno come sempre? Vorrà egli sobbarcarsi, appena ristabilito in salute, ai :disagi di un ufficio cosi grave e oneroso? *** Chi scrive narra come uno storiografo, e guarda come un os-
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