La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 35 - 10 settembre 1908
nelle mani la riputazione, gli averi, la libertà o la vita dei onta. dio!, ha disseminato il terrore in tutta l'isola siciliana e in tutto il contineate. Invertite le parti. Mettete al posto dell'Alongi un povero orlatone, veramente innocente, accusato dai funzionari della pubblica sicurezza e al posto del procuratore generale Fiorentini, integerrimo e coraggioso, una canaglia come il Toren° o il Ca- prino, e voi avrete un delitto mostruoso, un poveraccio schiac- ciato dalle deposizioni di coloro che sono sempre creduti, atter- rato dalle folgori del pubblico ministero e sepolto in galera da un verdetto e da una sentenza che non lasciano più speranza per la innocenza. Oddioo Morgari, in mezzo alla prosa zeppa di problemi che si svolgeranno al Congresso, appare più di una volta un. socialista rinculatore. Ma l'idea centrale del suo Prosone dovrebbe diven- tare di ogni socialista. Perchè non c'è che l'unificazione di tutte le tendenze che possa sanare le nostre ferite. • L'unificazione di tutte le tendenze, non mica perchè cessino, ma perché' vivano e si fortifichino nei dissensi. La discordia, il vilipendio, la denigrazione; la scarnificazione sono tutte cose personali che non hanno nulla di comune con le mccinces mentali. Guai se il partito che ha per sè l'avvenire non contenes£e nel proprio seno i paurosi, gli impazienti, gli sbri- gliati e gli infrenabili. Non ci sarebbe più discussione. Con la intolleranza il semplice sciopero dissolverebbe tutto il partito. Poichè intorno alla sua efficacia si sono accanito tutte le tendenze. Chi è contro la conciliazione non capisce il suo tempo. Sparpagliati, non oappiamo occuparci che di noi stessi. I dieci anni di disorganizzazione e di smembramento sono qui a farci da testimoni!. Ci siamo diminuiti in faccia al pubblko, abbiamo la- sciato credere di essere un partito di leticoni, abbiamo trasandata la piattaforka orale, abbiamo disseminato nel mondo socialista non iscritto lo spavento e il disgusto e abbiamo finito per odiare noi stessi: Io voto per l'unificazione sincera, leale, quella che mi unisce agli altri senza sopprimermi. *** Povero Fraschini l Io mi immagino il suo sbalordimento, la sua angoscia, la sua disperazione, quando ai è trovato davanti il fun- zionario della pubblica sicurezza che gli ha detto di seguirlo in questura per informaz!oni I
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