La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 35 - 10 settembre 1908

26 di codesti sociali bubboni, designati nel titolo del mio povero scritto. Ah, se le porcaggini dei monsignori, dei padri predicatori e del deputati clericali si riducessero solamente a queste; se questi soli fossero i bubboni e i carcinomi pulsanti nella fetida società borghese-cattolica odierna, poco male! Ma la verità terribile è questa: che per un bubbone che scop- pia, mille rimangono pretinamente e borghesemente nell' ombra, latenti, compressi da mano maestra, atrofizzati. E' la storia medesima e precisa delle tenerelle trombe fallop- piane regolarmente sfasciate dì e notte nei nostri preteschi edu- catorii. Da noi, complice sorridente il regio Governo, lavorano impune- mente in bambini come in puttane i preti come i borghesi. Sorride il regio Governo, perehè egli ha ben altro da fare. Diceva, cinquant' anni fa, all' italiano l' austriaco: — Mangia- bevi e.... divertiti: purché non ti occupi di politica! Ripete l'infame esortazione il governo di Giovanna Giolitti, ul- tima delle sabaude nate al re che viene dal mare. Divertitevi, e peggio per voi se vi lasciate truffare. Tutt'al più, se c'entra il prete, noi abbiureremo: se e' entra il deputato o il senatore, noi li faremo assolvere dalla nostra ri- gida magistratura; ma se c'entra il vinaio, noi lo baderemo nello •peste. Giustissimo! nè io difendo il vinaio della marchesa d'Avalos. Ci mancherebbe! Ma il mio pensiero vola a tanti altri protettorati bonasiani e rattazziani, dove s'infiltra l'ossigenato bigottume d' una angusta vagabonda, coprendo porcumi d'ogni maniera, tra i salamelecchi delle facce da forca dei prelati romani e d'altri siti... E ai Ciarchi, ai Bianchi, ai « Vieni meeo » ed alr infinita ca- terva degli immuni anonimi lancio sul cinico viso (me ne auto- rizza il Gaeta) lo sputo che non viene dal polmone dei tisico o di chi ha paura. Ettore Isasca. )0000000<>00•000«XX)0<X>00<XX>00000(X)0000•<XXX Lo Czar viene. Prepariamo i fischietti.