La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 35 - 10 settembre 1908

21 dia finita al tribunale per sostituzione d'infante o per finta gra- vidanza. La madre di Emma, certa Stefania Michon, si trovava a Fi renze in una bolletta rabbiosa. Ha mandato una supplica al re per < ottenere onesto collocamento alla sua Emma < Le venne concessa una mezza pensione in un istituto della Toscana.. «Chi levò dal collegio la fanciulla e invece di condurla a casa la con- dusse al palazzo di Vittorio fu il conte C...., marito della bellissima C... Da quel giorno madre e figlia mutarono condizione. « Em- mina era lancée ». La Emma era dunque divenuta l'amante di Vittorio, uno degli uomini più amati e più illustri del suo tempo.. La Emma poteva vedere Vittorio in tutte le ore in cui egli non fosse occupalo dai suoi affari importantissimi. « Vittorio, d'Osiate e d'inverno, si alzava all.' alba, beveva un bicchiere d'acqua ge- lata, diceva una breve orazione all'Essere Supremo, poi accende- deva il suo famoso trabucco di vera Avana. Quando Brama entrava nel suo appartamento, un servo correva ad avvisarlo e lui rimontava le scale e dava ordine di non lasciar passare seccature. La rivedeva domandandole: — Coe'jelo d'neuv, Entma? Talvolta Eminsi assisteva alla colazione di Vittorio. Egli si sdi, giunava non prima di mezzo giorno .e faceva un solo pasto al giorno. Amava assai la bistecca quasi cruda con molto pepe. Tal- volta la signora Anis (madre di Emma),,gli mandava una certa zuppa (Puah ! io sento che non avrei potuto mangiarla l) con molti fagiuoli oh' essa sapeva fare squisita e che piaceva assai anche alla Emma. <Nella camera dove egli era solito a ricevermi — ha detto la Emma — la gialla, io non vidi mai madonne appesé al muro. C'erano fiori e gabbie con vaghi uccelli d'oriente e d'Ame- rica, di cui egli ammirava la vivacità ed i colori. Ma di credere che Vittorio fosse un volgare bigotto, che tenesse i santini anche nel gabinetto erotico, e peggio ancora. che egli ne voltasse le im- magini quando voleva dar un bacio ad una donna è una corbelleria. Egli odiava l'etichetta. Nessuna-donna, dice Emma, può sapere più di me che razza di corruzione si trovi in alto. Ma in nome di Dio qual'è la società, qual'è la casta, qual'è il ceto che possa vantarsi di essere priva di corruzione? Ciascuno ha le sue. Almeno dove io mi trovavo c'erano tradizioni, consuetudini, cortesie, gentilez- ze e spirito che assolutamente non ho più trovato nelle altre so- cietà.. Vittorio teneva le sue udienze molto private alla mattina, tranne la domenica e il giovedì. In quei due giorni che riceveva i digni-

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