La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 34 - 3 settembre 1908

1.6 pandemonio fra il presidente e la madre di von Elbe, vecchia no- bildonna che dichiarò con fierezza, che nessuno aveva il diritto di maltrattarla. La von Elbe, fu oggetto di violenze tali che proruppe in la- grime 'e-singhiozzi, e abbandonò l'aula. L' Harden, gravemente ammalato di polmonite, fu costretto a presenziare i dibattimenti, con pericolo grande della vita; finalmente la Corte lo condannò a una fortissima multa, e a tutte le spese della causa. La sen- tenza dichiarava che il von Moltke era uomo d'onore e d'illibati costumi. Il figlio della von Elbe dovette dare le sue dimissioni di ufficiale del- l'esercito. L'Ilarden però ricorse in Cassazione, e la Corte Su- prema annullò la sentenza perché illegale. Frattanto, l' Eulenburg, volendo un trionfo Perfetto, fece un giuoco legale stra- nissimo, che il codice te- desco mette a disposizione dell'inclito pubblico. Fece causa contro sè stesso, ac- cusandosi di delitti con- templati dal famoso art. 175 Comparve all'udienza come teste, come accusato, e co- me accusatore. Come teste, dichiarò, Sotto il vincolo del giuramento, la propria innocenza. Quindi, come accusato, fu assolto, e co- me accusatore e calunnia- tore, fu condannato alle Von Elba che piange disperatamente. spese. La querela del Bulow con_ tro il Brandt aveva dato luogo, da parte del Brandt, che non aveva prove, a una misera ritrattazione, con relativa condanna. Pareva dunque che tutti gli scandali fossero andati in fumo e che la purezza e la santità della vita militare tedesca fosse li- bera d'ogni sospetto. Senonch è l' Harden taceva, minaccioso. IL primo processo, ad !.•

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=