La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 34 - 3 settembre 1908
8 fermare la capitolazione, ed emissari all' esercito onde venissero a liberarlo dalle mani del popolo che lo teneva prigioniero. Poche ore dopo arrivavano cannoni e carabinieri in soccorso del re. Verso le 2 — nella notte dal 5 al 6 — Carlo Alberto travestito da gendarme abbandonò il palazzo Greppi. Usci — narra Cesare Cantù — fra un cappellano suo e un frate cappuccino che la mat- tina stessa era stato arrestato come spia .. « Nel tempo convenuto — scrive il generale Bava — le truppe si trovarono in movimento, eccetto un battaglione che doveva consegnare al nemico Porta Romana>. Il re ragginnse gli spalti fra le fucilate di coloro che avendone scoperta la fuga chiamavano il popolo all'armi verso Porta Ver- cellina. « Frattanto — scrive Carlo Cattaneo — i soldati sfilavano taci- tamente lungo i bastioni, traendo anche seco le munizioni e le artiglierie dei cittadini. Si erano levati dalla zecca e si accompa- gnavano a Torino quattro milioni di metallo fusi dagli ori e ar- genti dei cittadini, Il re doveva consegnare Milano per avere l'im- punità e prendere a Piacenza un brano di conquista, una foglia di carciofo « All'alba del giorno 5 più di centomila abitanti oberano stati fermi e sereni al tuono del cannone, si precipitarono fuori delle altre porte. « Donne, infermi, bambini, famiglie che non erano mai state lungi dalle mura native, si trascinavano fra la polvere delle strade e fra i campi, senza saper bene dove andare e di che so- stentarsi. « Al confine piemontese i generali avevano dato la parola d'or- dine d'insultare i rifugiati per salvare se medesimi dallo sdegno che la calamitosa istoria avrebbe acceso nei popoli. A Novara, pa- recchi dei nostri furono vituperati e battuti come traditori dell'I- talia e del re. « Ci aveva trovati il re vittoriosi, gloriosi, concordi tutti nel provvido fatto della guerra vinta; ci aveva sconcertati, istupiditi, disarmati, consegnati infine al nemico; rimaneva solo di rapirci quella pietà che poteva solo consolare l'esilio Abbiamo voluto raccogliere queste pagine e gettarle in faccia a a Milano; abbiamo voluto ricordare, noi soli, la tragica ricorrenza
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