La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 32 - 20 agosto 1908

30 davano le epitle date napoleoniche, ma lui, l'ambascia- tore, mi scosse dicendomi di seguirlo. — Vedi, mi domandò fermandosi al magnifico palazzo che portava il numero dodici. E' stata la residenza dell'imperatrice prima che cono- scesse Napoleone, ed è qui 'che la signorina di Montijo ha ricevuto il messaggio che domandava la sua deliziosa mano. Tu non puoi immaginare quanta collera ha susci- tato l'annuncio che un uomo sposava una donna. Nel '53 io non ero ancora a Parigi. Ma me lo ha raccontato la stessa bocca imperiale. Sgomento, incredulità, bassezze, susurri, aneddoti calunniosi, storielle d'alcova. Tutto è venuto a suppurazione. Chi la diceva una mondana, chi la chiamava per disprezzo la straniera o la spagnuola, chi la faceva passare per l'ex amante dei matadores e dei to readores e chi la illustrava come una regina della manc sinistra o come un'imperatrice d'arena. L'imperatore, che si era innamorato di lei il giorno in cui la di Montijo aveva offerto tutte le sue gioie per concorrere alle spese del Due Dicembre, ha risposto a tutta la maldicenza con l'annuncio ufficiale. Gerolamo Napoleone non voleva cre- dere neanche quando i ministri in consiglio avevano ac- cettata la volontà del fidanzato. — On mine, on n'e.pouse pas Mlle de Monlijo. (Si ama, non si sposa la signorina di Montijo), diceva il principe costernato che l'avvenimento fosse già in pub- blico. I radicali che l'avevano su con Napoleone perchè li a- veva massacrati nella celebre giornata del colpo di stato, erano i soli che si fregassero le mani dicendo che il fango finiva nel fango. Ti farò vedere le pubblicazioni di quel tempo. Sono ondate d'inchiostro furiose, tempestose, fan- gose. Bene! diceva un pamflettista, la Montijo va a pren- dere il posto della Persigny, l'ultima ganza del malfattore imperiale. L'una vale l'altra. Tipi di vizio e di lussuria, modelli di lascivia, che discendono a gradi a gradi nel- l'ultima ignominiosa abbiezione. « Se io vivo, disse risalendo in vettura, voglio profi- lare i vergognosi libellisti che hanno riversata tanta ver-

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