La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 32 - 20 agosto 1908

22 L'absinthe — si chiami pure Pernot — è il flagello che corrode gli stomachi, che imperversa i cervelli, che incanaglisce e ane- mizza i bevitori, che airvelena il popolo, che produce i tubercolo- tici e i personaggi zoliani dell'autocombustione. Vada il vino. Il vino dà uu'ebbrezza leggera e gagliarda che rende gai, buoni e un po' spensierati. Ma l'absinthe ! L'ebbrezza dell'assenzio è tetra, fu- riosa, tempestosa, conduce alla follia. La Svezia e la Norvegia hanno già dato l' esempio, legislativo che ha curato e guarito popolo darubbriacchezza d'acquavite. ba. Francia, diceva il Mafia, imiterà il loro esempio. Il ministro delle Finanze vi si oppone per non perdere i milioni che produce la tassa sugli alcools? Cada il ministro! La Francia non sarà mai al di sotto della Cina che è guarita dal male terribile dell'oppio che gli europei le hanno im- posto a colpi di cannone. In Cina non c'è più il mangiatore di oppio e in Francia non ci sarà più il bevitore d'assenzio. Il le faut, dovesse Caillaux (il ministro) scomparire:per sempre. Tutti i bevi- tori d'acqua, i bevitori di thè, i bevitori di orzate e tutti gli astemii gli si sono messi intorno come adoratori che :supplica- no di continuare contro i vetrioli, la chimica industriale, le mi- scele innominabili che torcono le budella e sgretolano l' or- ganismo della nazione. Addosso ali' absinthe ! Consumate gli alepols nelle caldaie delle automobili, nei serbatoi dei motori, ma cessate di versarlo nelle gole del popolo incosciente di andare alla morte. Allarme! allarme! La Francia consumava venticinque anni sono 200,000 ettolitri di absinthe l' anno. Ora la quantità è quintuplicata. Ministri, spe- gnete l'incendio. Domani sarebbe troppo tardi. Allarme! In nome della scienza, dell'igiene, della sociologia, all'arma! al- l'arma! E la folla dei cittadini 'si è radunata al Trocadero e ha gridato col Matin, abbasso la tirannia degli avvelenatori 1 ab- • basso! Se non ho mandato un telegramma congratulatorio al Mali» è _ perché sono stato trattenuto dalla mia modestia. Volevo dirgli ch'egli avrebbe avuto in me un imitatore, un agitatore di tempe- ranza, un leader della salute pubblica che sarebbe andato coi piedi sugli spacciatori, un anticristo che non sarebbe stato tranquillo nell'atmosfera avvelenata fino al giorno della proscrizione legi- slativa dell'alcool. Immaginatevi il mio dolore, la mia disperazione, la mia disillu- sione, il giorno in cui invece della continuazione della campagna ho letto nel Matin le sue scuse e il suo pentimento, la sua de- dizione, la sua genuflessione davanti ai vilissimi distillatori e

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=