La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 31 - 13 agosto 1908
5 rabili. Non o' è modo di sottometterli alla legge comune. Volta- tevi verso i tribunali. Le loro deposizioni sono vangelo. Tra co- loro che indossano gli abiti, dirò così, laici e coloro che indos- sano la montura, non c' è discussione. I primi sono dei bugiardi dei mentitori, dei complici magari degli accusati. I secondi sono i gentiluomini del dovere, sono la bocca della verità. Non cono- scono la menzogna. Ho assistito cento volte ai processi per oltraggio alr agente di p. s. Ha quasi sempre vinto il funzionario pubblico. Sovente ho veduto accusati che portavano i segni della violenza manesca de- gli agenti sulla faccia. Non sono stati creduti. SeZuna guardia mi dà del malvivente e io rispondo che il malvivente sarà lui, io uscirò dal tribunale condannato. Questa mentalità giudiziaria la trovate nel processo pei fatti di via Gesù. Nessun testimonio è stato creduto. Non è stato creduto che il funzionario, Così gli accusati non hanno avuto salvezza. li P. M. ha detto loro sulla faccia: voi siete tutti delinquenti, tutti volgari delinquenti, delinquenti comuni truccati da martiri politici. Via, alla reclusione i E il tribunale, pur discendendo dalla ferocia dell'accusatore, li ha condannati. E li ha condannati anche parche ai nostri dibat- timenti pesano' maledettamentei precedenti. Se io sono stato la- dro ieri e mi avete punito, perché mi fate scontare un'altra volta la sentenza? L'importante per un tribunale che facesse della vera giustizia, dovrebbe essere: era presente, ha preso parte ai fatti di piazza del Gesù? Se si, lo si condanni e se no lo si assolva. Invece i precedenti lo fanno condannare e gli fanno aggravare la sentenza, come se la recidività fosse un'accumulatrice di anni. Che burloni siamo noi italiani l Vautrin. • .11 nobtro romanzo che é della vita vissuta è alla seconda parte. Siamo in mezzo alla cure e alle grandi adultere del secondo impero. Lo «bar viene:
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