La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 31 - 13 agosto 1908

29 ghiozzi che mi soffocavano, mi asciugai gli occhi col fazzolettuccio di batista, aggiungendo, tra un singulto e l'altro, che pagavo col proprio lavoro il conforto che mi si dava. — Che cosa fai per lavorare? mi domandò Emma, strappandomi il fazzolettuccio dalle mani, guardandolo con dispetto e buttandolo via come inorridita. Col tuo lavoro guadagni tanto da procurarti i fazzoletti di batista? E' Rosa che te li ha regalati 1 Con gli otchi ancora bagnati mi alzai per raccattarlo, ma essa, con una parola e un gesto, mi ingiunse di la- sci.rlo in terra. — Non voglio porcherie in casa mia! Giuliana, va di sopra a prendergliene un altro. — Adesso basta! disse Gamba con dolcezza, accarez- zandomi la schiena. Lascialo mangiare. Hai ragione; bi- sogna correggere i ragazzi al principio della vita, se non si vuole che vadano a male. Noi abbiamo qualche diritto su te. Si può dire che ti abbiamo veduto crescere. Io ti sono direi quasi padre, e ti impongo di rimanere in casa tua. Noi abbiamo due femmine e un maschio, non è vero, Emma? Giuliana, abbraccia tuo fratello, aggiunse mentre ella mi dava il fazzoletto. Non so se Emma si sia accorta ch'ella mi ha abbrac- ciato quasi svenendo sulla mia spalla. So che ho veduto una fiammata nei suoi occhi. Mi è parso che rivivesse la madre che l'aveva attesa in cima alla scala chiusa per farle venir gonfia la faccia a furia di schiaffi. Era la ge- losia. Era gelosa di Giuliana, di Rosa e della Pina. Par- lando della sorella del Torriani, mi sono permesso di de- scriverla come una martire del librivendolo, -in mezzo alla polvere infettiva dalla mattina alla sera. Povera donna! Se non ci fosse stato il marito mi avrebbe buttato ad- dosso il vino del suo bicchiere. Ho veduto la sua mano che lo stringeva con le dita trepide di collera. Finita la colazione con il moka che mi. ha tante volte profumato il pensiero, Gamba si è alzato dicendo a Emma di preparare un buon pranzo per le sette, perchè voleva festeggiare la mia rientrata. Mi salutò con la manona fra

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