La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 31 - 13 agosto 1908
19 ghese, una mentalità che è tutta una concezione nuova, un'aspi- razione che ha nulla di comune con quella dei soliti verbaiuoli dall'educazidne raffinata. Ugo Ojetti fra noi sarebbe un solecismo. Per me non è niente. Tutto ciò che porta al mercato non ha la vita di un -giorno. Se può essere qualche cosa, è un uomo di gusto, incollettato mera- vigliosamente. E' un uomo di moda. Ama l'agiatezza, comfort, la vita senza le noie della vita. Egli è uno di quei neutri che non sorprendono nè a Corte nè fra i consnrvatori riò nei salotti nè nella vita mondana. Fare il socialista e rivoluzionario per giunta, vuol dir chiudersi gli usci delle grandi riviste, dei grandi giornali, dei grandi ritrovi. Vuol dire essere boicottati, in lotta con tutto il mondo. E Ugo Ojetti non è mai stato un pazzo. Jules Vallés, William Marris e Gorki possono essere dei pazzi. Ugo Ojetti no. Perchè Ugo Ojetti ha sem- pre fatto i suoi affari e bene. Essere socialista e magari rivoluzio- nario vuoi dire avere un contenuto. E Ugo Ojetti se è qualcosa è il vuoto, un vuoto che vorrebbe assere cosa e non è niente. Per es- sere socialisti rivoluzionarli bisogna essere sinceri, bisogna sen- tire i problemi delle masse, bisogna odiare di un odio sociale tutto ciò che ci circonda, bisogna essere sulla piattaforma come nemici irreducibili della società che ci dilania e Ugo Ojetti, se è qualche cosa è un estetizzante. Dunque ? Stia tranquillo, metta in pace il suo amor propria, che non c'è alcuno che lo possa scambiare per un socialista o rosso, o sbiadito o incoloro. Nessuno invece metterà in dubbio ch'è un coltivatore dell'industria del vuoto. Papcì Grandet: Caro Valera, Ugo Ojetti mi è sempre stato antipatico; antipatico per la sua malata parola e per quel suo aristocratismo borghese che puzza di salame lontano un miglio. Anche lo sfoggio di coltura cb'egli fa ad ogni piè sospinto e tanto volontieri, è di cattivo gusto co- me delle belle vesti addosso ad una donna da invio. E' un fatuo, un viaggiatore di commercio che voglia fare del- l'arte e dello spirito superiore, un idolo dai piedi d'argilla. Sta- volta attraverso agli orpelli e al luccicore dei colletti e delle ca- micie d'ultima moda ha mostrato le piaghe del suo corpo grasso e.untuoso. Ha scattato come un ciarlatano morso dalla bisuia all'epiteto di rivoluzionario che un nostro collega gli ha troppo gentilmente affibbiato.
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