La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 31 - 13 agosto 1908

li sciabole sguainate, con i fucili a bilanc' arm, con i revolvers pronti. Un grido e uno scatto, e la sommossa è Per commemorare le mol- titudini sotto e dintorno la tettoia, è bastato un grido . : — I dragoni vengono! Dove ci sono uomini ar- mati legalmente, e' è trage- dia. S'odono delle parole di protesta, sì vedono dei ba- stoni che girano nell'aria e tutti si aspettano uu'ag- gressione. Il pretesto è sempre una sassata uscita dalla mischia litniusagli cerebrali, dei tumultuanti ». La prima carica scompiglia. C'è un fuggi fuggi. Si urla. Cade una donna con la faccia stigu• rata da un colpo di scia- bola. Ta bard, segretario del sindacato, è rovesciato dal- la furia dei cavalli. Lungo la corsa sguinzagliata ro- tola qualche elmo. La tat- tica è di far rinculare i manifestanti, tagliarne il corteo e imprigionare il grosso in un vicolo cieco. Le moltitudini resistono pi- giandosi, poi si riversano con la respirazione affan- nosa verso la stazione con tre bandiere rosse agitate dal vento. Non c'è carica senza san- gue. Chi ha un'arcata so- praciliare fracassata, chi è portato a braccia nella bot- tega vicina, chi ha la nu- Due scioperanti col naso tagliato. ea fratturata, chi ha La gamba forata e chi è mezzo morto. Tutto

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