La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 29 - 30 luglio 1908
9 in quelle di don Emilio Castelar come per farsi •perdonare la sua mania di andare a nozze e di avere sempre intorno a sè un ge- rente responsabile. L'ex amante di tanti amanti, la favorita del sire piemontese, ha detto sul suo autoritratto: Io sono sincera sopratutto perchè m'annoierebbe di darmi la pena di essere ipocrita. Son buona perchè la bontà, fino a un certo punto, è una grazia nella•donna, ma non sono abbastanza religiosa per perdonare e dimen- ticare le offese. Per finirla colla mia biografia dirò che io sono il miglior amico che si possa trovare, un uomo onesto, ma una donna impossibile, che non augurerei neanche al mio peggibr neniico. D Diplomatico. C' è gente che dice che Luigi Lucatelli è un genio. A me pare il contrario. A me pare un venditore di rettorica. La sua prosa mi respinge come la melassa. Piange troppo, è troppo tenero, troppo avene- vole. Anche quando sembra un sapientone non m'insegna niente. Ieri, per esempio, nel suo articolo sul trucco di Santo Stefano, deve aver fatto spuntare una smorfia sulle labbra del buon Ro- mussi del Secolo. Forse è vero ch'egli ha veduto « le celle anguste ed obblique di Castel Sant'Angelo », ma non dica al suo direttore che « i re- clusorii sono costruiti secondo tutte le regole dell'igiene », per- ché il deputato Romussi conosce i reclusorii assai meglio di lui. Romussi sa che sono ambienti pestilenziali, costruiti per far mo- rire a goccia a goccia i reclusi. Faccia delta rettorica, venda pure quanta melassa gli garba, il signor Lucatelli, ma non dica bugie quando si tratta de' dolori umani, quando e' è un esercito di reclusi che soffre nei luoghi eh' egli lascia credere pavimentati di magono e ammantati d' i- giene come i palazzi. I nostri reclusorii puzzano come latrine, sono pieni di cimici e di pulci, e rappresentano le prigioni medioevali. Si faccia mandare in galera, come il suo direttore, e poi scriva. Lo czar viene.
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