La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 29 - 30 luglio 1908
14 Resa la Cosa di pubblica ragione si parlò subito in Crespellano di convegni misterios:, avvenuti a notte inoltrata, tra uu mon- turato dell'arma, un farmacista, da non Confondersi col Ferro, e la levatrice Marzocchi in casa Beozzi. Si dice che la Clelia Besozzi avrebbe nella notte del 14 marzo, fatto lume agli ospiti notturni della sua casa. Dopo la morte della Carolina la magistratura intervenne e, per ordine del pretore di Barrano, fu operata, otto giorni dopo /a morte, una perquisizione in casa Beozzi e fu notato che la po- vera morta teneva al suo capezzale un ritratto al bromuro del brigadiere che ha fatto tento male ai leghisti. La defunta Besozzi fu Veduta alle ore cinque di un mattino dello scorso novembre, aprire la finestra nella camera del briga- diere, in assenza della madre sua recatasi, come di consueto, alla messa. Rita Duriani, che abitò fino al primo novembre 1906 nella casa stessa della Beozzi, afferma che vide spesso — di giorno e di notte — il brigadiere salire dalla Carolina Beozzi, la quale anzi la pregò di non far cenno di quanto vedeva, per risparmiare al brigadiere De Luca dei dispiaceri.... se. Si squarcerà il mistero che, come su quella di l'ordina Canuti, pesa sulla tomba di Carolina Beozzi? Forse allorché questo mistero sarà, squarciato, può darsi che ri- sulti tutta l'infamia dell'istruttoria e delle condanne nel processo per i boicottaggi di Crespellano. Il brigadiere testimonio e l'avv. Paternoster giudice L'inehiestatore. E' difficile trovare giustizia in casa della Perseveranza, il gior- nale mantenuto dai superstiti di un' aristocrazia in decomposi- zione, il giornale dei privilegi, che aspira ai furori vandeani e adora l'esercito che non paga del suo. Ma non credevo che il suo bestialismo nero potesse censurare un sindaco o un sottosindaco che hanno negato paglia e locali d'alloggio ai soldati accantonati o alle manovre di brigata. Ho io diritto agli uffici e ai tavoli e alle poltrone della Perse- veranza? Il suo direttore mi riderebbe sul muso o mi scambie- rebbe per un pazzo se io avessi di quelle pretese. Che diritto dunque può avere il colonnello o il generale sulle proprietà comunali? E' passato il tempo in cui i comuni gli andavano incontro con la banda. Adesso, quando. arriva, è una noia, una sventura. Se ha biso- gno di dormire e di mangiare, paghi. Lo czar viene.
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