La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 29 - 30 luglio 1908

li Ma venne il giorno nel quale i leghisti furono l'enorme mag- gioranza, la quasi totalità dei lavoratori del paese, e allora essi vollero tutelare la loro organizzazione e le loro conquiste, impe- dire che si tornasse all'epoca delle baracche e della fame. 1 proprietari che avevano-messo fuori di casa il farmacista Mi- chele Ferro, anima dell'organizzazione locale, che avevano boi- cottata la sua farmacia, che avevano fatto sorgere una farmacia concorrente proprio davanti alla sua, avevan dato l'esempio. I leghisti adottarono alla loro volta tutti i procedimenti dei pa- droni, si rifiutarono di lavorare coi disorganizzati; boicottarono tutti i bottegai ostili all'organizzazionò, costituirono la loro coope- rativa, in opposizione ai bottegai, purgarono te leghe degli ele- menti infidi, trattandoli come crumiri, e fu la guerra. Guerra sorda e continua di tutti giorni, guerra nella quale i padroni si trovavano a di- sagio. Crespellano si trovò in continua agitazione, i gros- si proprietari del luogo fe- cero pressioni sul prefetto e sulla procura del re, fin- che venne il giorno della rappresaglia. Non posso io lavorare con chi mi fa comodo e da chi mi fa comodo? Non posso io rifiutare la mia mano d'opera, il mio lavoro, al proprietario che occupa i crumiri? Non posso io ri- fiutare di fare la spesa dal bottegaio esoso che mi o- stacola e consigliare i miei condannato a 52 mesi di reclusione. amici e compagni di fare la stessa cosa? Il tribunale, non quello dei leghisti, ma quello che delibera in nomei d S. M., ecc., ecc., disse che no, che io non posso. ••• L'uomo della rappresaglia padronale fu il brigadire De Lucca comandante della stazione di Crespellano, encomiato solennemente dal governo di Giovanni Giolitti. Giuseppe Franceschini

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