La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 28 - 23 luglio 1908
6 Il rispetto al numero è ignorato da chi sfrutta e da chi si lascia sfruttare. Entrate. E' una sofferenza. Vi si soffoca. Si è come gente rac- colta da un naufragio. Uomini e donne, giovani e vecchi, sono gli uni sugli altri. Ventri contro ventri, sederi contro sederi, fian- chi contro fianchi. Vi si respira la caldura dei fiati. Respirate a disagio, magari l'alito fetente di chi è con le mani alle vostre spalle o con il petto sul vostro petto. Il tram non smette di cari- care. Lungo la strada, con la gente che ha la gamba fuori all'aria per mancanza di spazio, si ferma come se fosse vuoto. Il tramviere non esiste. Egli non è un conduttore, è un semplice esattore del dieci centesimi. Non si occupa del pubblico. Si occupa dei bi- glietti. Forse ruba, come dice il Corriere, ma lui lascia che rubi anche la società, anche la padrona, anche la Edison. Una mino aiuta l'altra. Il Municidio che è il compare, che divide il frutto del monopolio nei chilometraggi, che fa parte della camorra, tace. Vede l'igiene presa a pugni, vede la moralità che va a tocchi, vede la carne maschia che sente i tepori della carne femmina, ma i contributi Sono più forti della moralità e dell'igiene e lascia fare, e lascia che i guardiani della pace, che i sorveglianti si occupino del vagabonbo o del venditore ambulante, ma gli proibisce di oc- cuparsi del comfort e dei diritti del pubblico. Il pubblico milanese è composto delle Barborin, delle Tetton, di Giovanin Bongée e dei Marchion di gamb averi, tutte brave persone che si possono svillaneggiare, svaligiare, calpestare, sottomettere a tutte le ru- berie, a tutte le angherie, a tutti i soprusi e costringerle a rin- graziare gli oppressori che danno loro una stiva invece di un tram. Il passeggero. P. S. Per provare che il pubblico milanese è buono e arcibuono •non ho che da citare un altro fatto. Chi di noi andrebbe a teatro o al cinematografo • alla esposizione o in un luogo pubblico dove si paga all'entrata se si fosse tribolati dai controllori che voles- sero vedere lo scontrino a mezz'atto, al secondo atto, al terzo atto, all'atto finale? Ci parrebbe una noia. Diremmo che se l'im- presa non è sicura del sua personale ci penst e lo cambi. Ma non permetteremmo mai di essere sospettati personaggi della ~pota, gente che è entrata senza il biglietto. La gente del tram pare di un altro temperamento. La Edison che la truffa può anche sup- porla capare di frodare e può anche importunarla lungo la corsa una volta e più volte domandandole il biglietto di pagamento e facendoglielo ripagare se le fosse caduto di mano o se il vento glie lo avesse portato via. Se non avete dei galantuomini procu- -
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