La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 28 - 23 luglio 1908
3) golezzo locale. Il giorno della sua elevazione sarà il giorno dei iaureati. _ Andando in su e in giù per il viale che divideva il giar- dino mi diceva ch'egli una volta, nell'epoca degli entu- siasmi, aveva tentato di indurre gli editori dei giornali a associarsi alla sua agitazione per una cattedra del giorna- lismo. Lo hanno trattato da pazzo, da utopista, da sogna- tore. Allora il giornalismo viveva di cronaca, di fattacci, di casi tragici. Bastava un cervello che si fosse diguazzato nel cervello di Sue, o di Dumas padre, o di Ponson du Terrail per avere una fraseologia buona per cucinare gli avvenimenti. Erano fiotti di parole malmesse assieme che nessuno discuteva. Il suo errore, mi diceva, era stato' di dare al giornalismo una funzione statale. In quei giorni erano un pò tutti utopisti. Egli aveva creduto che il go- verno dovesse essere il gerente responsabile della moralità e della intellettualità di una nazione -dr-era passato per il sogno che lo Stato fosse un elevatore, un facitore, un direttqre dell'opinione pubblica. Più tardi si è accorto che un popolo non può essere un'immensa famiglia governata paternamente. Erano tempi garibaldini. Si viveva nell'illusione che la patria fosse l'ideale supremo degli individui. La patria è cosa astratta, impalpabile come il fumo. E' un lembo di cielo sotto il quale convive una popolazione in lotta con se stessa. Con idee disparate, con cervelli che si urtano, con interessi che fanno nemici gli uni degli altri. Riprenden- domi sotto il braccio per avviarci dove ci chiamava Rosa, mi confessava ch'egli, dopo la lettura di Spedeer, era giunto alla concezione borghese come un ammiratore. La borghesia era una fabbrica meravigliosa. L'armonia nella disuguaglianza, nei conflitti, nella collera, negli odii, ne- gli amori, nelle sproporzioni. Chi ha e chi non ha sono ,borghesi. Chi riesce e chi non riesce sono borghesi. Chi sale e chi discende sono borghesi. Nella lotta per la con- quista del benessere egli vedeva il pungolo che spingeva tutti verso l'agiatezza, verso la felicità. Sì, lo sapeva, c'erano i malcontenti, Ci saranno sem- pre. Ci sono anche nella vita fisica. Il gobbo è un de-
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