La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 28 - 23 luglio 1908

20 cadenza fisica e mentale, il dilegui° per i poveri cristi che osa- vano rammentare i servigi resi alla patria, il sarcasmo per,i poveracci che mostra- vano i monconi per le vie implorando il soldo dai pas- santi, l'uscio sul muso ai pezzenti delle eroiche schie- reche supplicavano un toz- zo di pane. L'Italia ufficiale è stata vile. Il Paese non ha lar- gheggiato che con la mo- narchia. Vittorio Emanuele ha • potuto avere tutto quel diavolo che ha voluto. E- gli incarnava l'Italia fatta. Casa Savoia non è stata generosa che con i vi- brioni, con i parassiti, con le piovre del patriottismo nazionale. 11 governo degli arrivati non ha dissetato che le nlignatte, che le san- sanguisughe, che le ventose delle classi cfni tri ci \ i nribal- v dini autentici manette e prigioni tutte le v, lte che si sono lamentati contro l'Italia che li ha spoglia- ti di tutto nelle ore degli en_ tusiasmi collettivi. C'è sta- to un momento solo in cui le guance della faccia uf- ficiale si sono iminantate di. vergogna. Ed è stato quando il Datore di - regni , il Dittatore delle Due Si- cilia, il generale dal sacco di castagne si è trovato nella penuria, si è trovato indigente fra uno scoglio e l'altro della sua Caprera. oh.ft ,didil, JOI"E. Allora sì, allora, l'Italia panciuta, l'Italia obesa, l'Italia del sul-

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