La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 28 - 23 luglio 1908
18 Ma il loro disinteresse sovrumano non deve permettere alla na- zione, uscita dal valore e dal sangue garibaldino, di spingere la sua ingrati- tudine fino a affamarli, fino a disprezzarli, fino a insul- tarli con la scelleraggin e parlamentare di una elemo- sina di cinquanta lire al pi- tocco ufficialmente ricono- sciuto. Non c'è alcuno che ammiri come me l'illustre Missori, l'eroe di Milazzo e di centinaia di episodii nel bronzo della storia, il con- duttore dei primi contin- genti sbarcati in Calabria, l'uomo di fiducia di Gari- baldi, il comandante delle guide famose, il prode che cieJSGG letle-illari0 ha lasciato in tutti combattimenti la memoria del suo coraggio, della sua nobiltà, del suo al- truismo, della sua grandez- za. Capisco 11 suo sdegno. Egli arrossisce quando gli si parla del bottino di guerra Gli pare che tutta la leggen- da vada nel letame, che ,tutto l'orgoglio garibaldino si frantumi, che si rinneghi il passato per l'ingordigia vile che ridurrebbe la ca- micia rossa alla montura dei mercenarii di France- schiello. Io deploro di dover di- scendere dalle attitudini di un eroe, che è fra noi co- me il depositario e il guar- diano dell' onore della ca- micia che ha dato più di Generale Fabrial. un reame al sopraggiunto re. Ma non posso essere insensibile ai dolori crudeli degli avanzi• delle battaglie garibaldine.
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