La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 28 - 23 luglio 1908
14 delitto — è la pantera, la iena, la belva del diamma che si è svolto a Santo Stefano. Egli è stato il torturatore, la mente cru- dele che ha escogitato tutte le turpitudini per atterrire, per ade- scare e incitare un povero prigioniero a fare rivelazioni che pro- curassero la grazia alla vittima e onori e denari al vittimiz- zatore. Vi ha messo in cella Andrea Patito, l' ergastolano che ha per- duto le dita della mano destra coll'esplosione di uri proiettile quando faceva fuoco nella camerata militare di Trapani. Per uscire dall' ergastolo un condannato ammazzerebbe la propria madre. Egli non doveva che turlupinare un collega disgraziato. E per la grazia si è dato al mestiere di spia, di referendario. di provocatore, di incitatore, di demonio. Acciarito non ha potuto:resistere. La cella era la sua bolgia i nfei - nale. Ha comunicato i com- plici, veri o falsi che sia- ( \- no. Ha trascinato nen' or- bita del regicidio Birres, Cavatarri, Geremia, Curie- ne, Marchesini, Ciotti, Cot- tina, Pavoni e non pochi altri e il 2 dicembre 1898 nella supplica al re doman- dava la grazia per lui, per Diotallevi e per Cecc.relli e il 15 gennaio 1899 scrisse una seconda supplica — riveduta e corretta dall'A n- gelelli — aggiungendovi i. nomi di Calabona, di Gu- bini e di Trenta. E' venuto il secondo pro- cesso coi cinque complici nel giugno 1899, davanti la Avv. Corte d'Assise di Roma. E' in quell'aula che si sono udite le nefandezza dell' Angelelli e compagni. I difensori hanno abbandonato la Corte in segno di 'protesta. E il processo venne rifatto nel giugno del 1900 alle Assise di Teramo. E' d'allora che è nata l'esasperazione pubblica e che suona la campana a storno per la grazia alla vittima dell'alta burocrazia. Grazia grazia per il torturato di santo Stefano! Maria. Scimoneili
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