La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 26 - 9 luglio 1908

24 di ricorrere alla violenza e ostacolare ogni riforma diretta ad allargare la mentalità dell'uomo. Finché gli fu possibile usare la forza, ha terrorizzato l'umanità coi roghi. le persecuzioni, le guerre religiose, soffocando ogni tentativo ribelle del pensiero. Perduto il dominio materiale, esso ricorre ancora alle influenze psicologiche di cui può disporre sulle folle ignoranti, alle sue vaste relazioni per contendere il cammino alla ragione e alla civiltà democratica. Esso non ha imparato nulla dal passato, non ha rinunziato a nessuno dei suoi diritti, non ha mutato nulla nelle sue vecchie leggende; nella costellazione di epilettici, di mattoidi e di furfanti che costituisce il calendario cattolico dei santi e dei beati figurano Domenico di Guzman, S. Ignazio di Loiola, Alessandro Borgia e Torquemada. Il trionfo del cristia- nesimo è stato un disastro per l'umanità, una vera forma di follia collettiva durata tanti secoli e che continua ancora. Il cristianesimo trovò il mondo pagano, la civiltà greco-ro- mana che già aveva conquistato, durante lunghi anni di espe- rienze e di meditazioni, i principii fondamentali della scienza e si incamminava a ulteriori conquiste; trovò l'arte più sfol- gorante e luminosa, la filosofia di Aristotile e di Lucrezio Caro, il culto della bellezza e della vita; tutte le condizioni essenziali per una civiltà razionale, tutti i metodi scientifici nelle mate- matiche, nella storia naturale, nella filosofia, nella medicina, nell'architettura erano oramai acquisiti alP umanità pensante. li cristianesimo ha maledetto, distrutto tutto in uno spaventoso cataclisma, trascinando l' umanità nel manicomio, facendone un'accolta di fanatici, di intolleranti, di visionari: sostituendo al concetto sano e giocondo della vita che avevano gli antichi un ideale di anemia, di delirio, elevando il frate ignorante e sudicio a esponente di -santità. Da questa aberrazione fanatica sorse il congregazionismo basato sul principio antisociale e paz- zesco della contemplazione del regno dei cieli. L'ideale del perfetto cristiano fu il monaco che si flagella le reni nella solitudine, maledicendo la natura e la vita. — La chiesa ha predicato e imposto per secoli la morte civile col congregazionismo. Ogni congregazione ha per base: il voto di castità, il voto di povertà. Ora, cosa resta dell'uomo se gli togliete il diritto di pensare e di agire, di amare, di avere integrale il frutto del suo lavoro? Ed è sopra un esercito di frati e di monaci che la chiesa, espressione ufficiale del cristianesimo, ha fondato la sua forza di dominazione. — Essa si è impadronita delle folle del mondo antico, approfittando dell'ignoranza degli schiavi i quali non trovando uno Spartano che li guidasse alla rivolta, accetta- rono una fede che prometteva la ricompensa futura delle pene; divenuta religione officiale e dominatrice, si è servita del fana- tismo cieco e analfabeta per distruggere nella memoria degli uomini perfino il ricordo della civiltà greco-romana, ha inaugu- rato il terrore e col Cristo, eretto a simbolo di rassegnazione

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