La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 26 - 9 luglio 1908
25 qui il tesoro della loro onesta operosità, lasciando ovunque orme nobilissime, sbugiardare i loro detrattori e sfatare l' ini- qua leggenda. E tutto mi fa sperare che per generosa ed esclusiva inizia- tiva della colonia Siciliana ben presto essa darà le prove più luminose delle sue virtù cittadine e di quanto diritto abbia al- l'affetto di tutti gli altri figli d'Italia ed al maggior rispetto di chi sapientemente regge le sorti di questa terra ospitale, che generosamente l'accoglie. I socialisti italiani contro il pericolo clericale Gli scandali degli educatori clericali hanno rivelato al paese in tutte, la sua gravità il pericolo clericale e persuaso- final- mente i socialisti italiani ad abbandonare il programma di Go- tha e la tattica dei compagni tedeschi. E' noto che il programma di Gotha non menziona la reli- gione che per dichiararla affare privato — libero ciascuno di scegliere e di pregare il dio che gli piace. — In realtà però an- che la democrazia tedesca lotta contro il cristianesimo. Bebel ha scritto persino un libro per dimostrare la superiorità del- l'islamismo sul cristianesimo, al quale contesta di avere mai recato alcun bene all'umanità. Fra socialismo e cristianesimo non vi può essere punto di contatto: uno deriva dalla scienza e lotta per una società basata sulla ragione e sulla libertà; l'altro deriva dalla superstizione e come religione organizzata costituisce, colla teoria della rassegnazione e dei compensi ce- lesti, un'istituzione di polizia del capitale, ingannando il prole- tariato con la cambiale sul paradiso. — Il cosidetto socialismo cattolico non è che una, mistificazione dell'ultima ora, un mo- vimento artificioso, sconfessato dal papato, per non perdere il dominio delle folle. Il socialismo non ammette nè dogmi, nè fede; figlio della scienza e della critica non può subire una fede religiosa, tanto meno poi una fede che è basata sul miracolo, sui misteri, sulle favole le più infantili, che maledice la vita, le sue bellezze, le sue gioie, le sue lotte, e considera l'esistenza come una prepa- razione alla morte, anzi come una morte passeggera in attesa del regno dei cieli. Tutte le religioni sono autoritarie e sopraffattrici del pen- siero; il cristianesimo in genere e il cattolicismo in ispecie ha sempre sentito la necessità, per imporsi, di fanatizzare le folle, Raffaele Palizzolo.
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