La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 25 - 2 luglio 1908
8 suo redattore capo che stava per uscire anche lui dalla zona dello stato d'assedio e di parecchi deputati socialisti, ho fatto la pre- posta di pubblicare un numero unico tutte le mattine. Ma il di- rettore della tipografia cooperativa ha dichiarato che non poteva assumere altre responsabilità che col permesso del Consiglio di amministrazione. Me ne duole, parche il giornale è la vita di ogni movimento, l'anima di tutto e di tutti. Lui solo è il combattente delle organizzazioni operaie. Tiene uniti, agita, aggredisce i ne- , miei, difende i compagni, urla e ruggisce dovunque si compie il delitto di classe contro le masse. boycottaggio, nato in Irlanda, si è sviluppato e diffuso in tutti i paesi. E' il più poderoso strumento delle lotte economiche e po- litiche del nostro secolo. Il suo nome terrorizza. Senza toccare un capello, senza apparire sulla scena perturbata, senza gesti, senza gridi, esso è inesorabile, punisce, infligge la penuria, il disagio, la collera muta di tutta una popolazione, il disprezzo universale, la fame, la miseria. La legge è impotente ad aggredirlo, a sotto- metterlo, a distruggerlo. Esso è invincibile. Boycottato un gior- nale, anche se avesse la tiratura di un milione di copie, muore. Gli agrari hanno boyeottata in Parma una birra che si fabbrica in Milano ed è scomparsa da tutti i restaurante, dh tutti i caffè, da tutti gli spacci. E' come una bevanda avvelenata. Supponete che io sia un proprietario di fondi o un agente agrario come il capitano Boycott. Come il capitano Boycott io sono la bestia nera dei paesani dei miei signori, ai quali ho tolta la pace vessandoli, angariandoli, costringendoli a subire le perversioni padronali e sfrattandoli tutte le volte che esce dalla loro bocca una parola che puzzi di ingiuria o di rivolta. Eccomi condannato al boy- cottaggio. Io sono un lebbroso fuggito da tutti. Mi si isola, mi si abbandona. Se ho dei domestici, dei cocchieri, delle serve, se ne vanno. Devo attingermi l'acqua, pulire e nutrire i cavalli, farmi il letto, cucinarmi il pranzo. Dovunque arrivo io arriva il colera. Se vado in chiesa, la chiesa si spopola. Se entro in un' osteria e l'osteria mi serve è royinata. Subisce la mia sorte. Boycott, ricco, con fattorie, con cavalli, con edifici, per uscire dalla zona del suo boycottaggio ha avuto bisogno di un esercito di soldati. A Parma il boycottaggio non è giunto al rigorismo irlandese, ma qua e là si fa sentire. Per scaricare un carro lungo di ottanta sacchi di farina ci sono voluti duecento soldati a piedi e a ca- vallo. Pareva una bottega assediata. I due scaricatori erano li- beri lavoratori. E' scena che si è ripetuta in molti luoghi. L'ambiente d'oltretorrente è descrizione che serbo per il uumero venturo. Ci sono troppe pozze di sangue per buttarlo alla storia
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