La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 24 - 25 giugno 1908

24 ratteristiea delle donne romagnole, e col coraggio della sua balda giovinezza, sarà la protagonista e l'eroina di questa storia che sembra un romanzo. Ebbene questa donna, che partì da Bologna prima del 60 si ar- rolò tra le schiere garibaldine, e le seguì nei campi gloriosi, eser- citò il suo fascino persino sull'eroe leggendario, ed a Torino, du- rante i fasti del primo parlamento subalpino, raccolse intorno a sè il flore dei patrioti italiani, cireonfusa dall'aureola che la bel- lezza e la vita di avventure le avevano guadagnata tra i ferventi patrioti, a Napoli, discese sino a divenire tenitriee di una bisca clandestina, e favoreggiatrice di turpi amori. Poscia si stabilì a Roma e in quell'epoca faragginosa, che segui alla storica breccia per proseguirvi le sue gesta — biseazziera e lenona a un tempo — e divenne amante di Vittorio Emanuele Il, oiù tardi prostituì una fanciulla — la Cesarina Hercolani — raccolta durante le sue escursioni da un capo all'altro d'Italia, e dopo averla fatta godere da víveurs, ministri del re e avvocati, la presentò ad Umberto I. Questa lenona, astuta, calcolatrice, il cui nome fu quello di Carolina Sartori, nella più tarda età, dopo avere, con la violenza e con l'inganno, ottenuto che il Conte Ercolani, demente, la spo- sasse, legittimando contemporaneamente la giovane Carolina ser- bata, in ultimo, alle speculazioni reali, qualche anno, prima della sua morte, dopo il decesso di re Umberto, iniziò la prima causa contro il patrimonio della Corona, causa che è stata ora riassunta, e che appassiona l'ambiente politico giudiziario. Noi faremo in tutti i suoi dettagli la narrazione della maravi- gliosa storia, fondando ogni nostra più minuta affermazione su documenti ineccepibili; e per procedere con ordine, divideremo questo romanzo politico giudiziario in diversi capitoli. *1* Noi non crediamo, nè vogliamo fare la difesa di Casa Reale, nè vogliamo gridare allo scandalo se pure Umberto I abbia potuto avere qualche fugace rapporto intimo con la Cesarina flercolani ; uomini di fede democratica vera, sincera, noi crediamo invece, che certi appetiti sensuali non siano patrimonio esclusivo di al- cuno, ma che possano avvincere ugualmente tanto un sovrano quanto l'ultimo dei cittadini dello Stato. Ma però, quando di una comune, volgare, avventura reale, se 'pure vi sia stata, si fa non solo la piattaforma di una causa di danni contro il patrimonio di Casa Reale (cosa fin qui che a noi non interessa punto nè poco) ma si prepara, si monta tutto un

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