La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 24 - 25 giugno 1908
1$ liberazione del Consiglio d'amministrazione. - Il mio titolo &por- tatore è di L. 500 per zi,nque azioni, con due amministratori: V. Favara-Scurto e Lorenzo Ponti., e così ben fatto che non mi ha lasciato pensare alla grassazione. Per il gogo il titolo al portatore registrato presso la cancelleria • del regio tribunale civile e penale pare un documento di ferro. Vi fiuta la gente per bene che non vuole beghe con la giustizia. Aggiungete i nomi che circondavano i così detti • Stabilimenti riu- niti>. Il cav. Vito Favara-Scurto, presidente, commendatore ragio- niere Lorenzo Ponti — firmatari delle azioni — al quale erano « con feriti i poteri di ordinaria amministrazione». I consiglieri • sono pure persone titolate. Il cav. Enrico Torrani , del fu Domenico, nato a Golasecca e domiciliato in Milano; il cav. Ono- frio l'avara; Maccagnone che ha comperato in una sola volta tante azioni per L. 125.000 e il già citato commendatore Lorenzo Ponti, nato a Desio e domiciliato in Milano. I sindaci non mi hanno sollevato alcun dubbio. • Ragio- niere professore Eugenio Greco, rag. Pietro Bottini, rag. Felice Puricelli, Aldo Luzzatti e rag. Marcello Mozzi.. I primi dubbi mi sono venuti il 6 giugno 1906. 11 cav. Enrico Torriani, di via Vi- vaio, 24, del quale ho tanta fiducia, ha dato le dimissioni di con- sigliere d'amministrazione e la dimissione l'ha fatta comunicare dall'usciere. Che il mio denaro sia alla merce dei fumisti delle società anonime t I dubbi sono diventati trepidazioni quando ho veduto che le assemblee di tanti « stabilimenti riuniti, si riducevano ai soliti cinque o sei interessati che votavano sempre all' una- nimità. Al Lorenzo Ponti, consigliere delegato, è stato sostituito, il 26 luglio 1906, il signor Alessandro Chiarenza, • al quale sono stati conferiti i più ampi poteri: La vendita dei prodotti dell'in- dustria sociale, le ordinarie operazioni finanziarie e cambiarie, di vincoli e di svincoli, ecc., ecc. Dalle trepidazioni sono passato allo spavento non appena mi sono accorto che le famose assem- blee di cinque i sei persone con l'avv. Umberto Scognamiglio per segretario, ha eletto a consigliere d'amministrazione l'avv. Giu- seppe Marehesano, un siciliano che è stato deputato per un po' di giorni e che ha studio a Roma, senza punto domandargliene il permesso — nomina ch'egli ha respinto con lettera al presi- dente del tribunale. Il disastro me lo ha fatto capire il bilancio del 31 marzo 1907. E' più laconico di quello della Bancaria. Non vi si capisce niente. Ci sono delle attività e delle passività che lasciano intontiti. Non se ne capisce niente. Tra le attività trovo un edificio industriale per L. 163.350,00, delle macchine e degli attrezzi per una somma di L. 970.928,75, del vino, degli ingre-
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