La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 21 - 4 giugno 1908

22 P gloria di Siena avere per la prima dato l'esempio all'i alla tutta. Ed ora: « Buon popolo d'Italia, aiuta, aiuta! » GELL10.., Siena. 30 Maggio 1908. >oc000cxxx>c<xx>o<xx>c(~)0000<xxxxxx)oo(xx IT 1_, A_ Uccidere? Ucciderla? Ah, perché? Uccidere é infame, uccidere è delitto: neppureele calunniatissime bestie feroci uccidono: az- zannano e sbranano si, ma per isfamarsi, non essendo granivore, create essi e a ciò fare da quell'imbecillissimo Iddio cui finge di credere la interminabile canaglia dei preti, falsi celibi per consola- zione delle false vergini isteriche. L'uomo dunque decalogo o non decalogoY, non dovrebbe mai ammazzare nè la bella donna fedifraga che il poeta persiano non vorrebbe battuta neppur con un fiore, né la schifosa mosca cui un filosofo, del quale non rammento il nome ma che con ogni proba- bilità non era ,l'imperator Domiziano, ridava delicatamente libertà fuori dalla fidstra. Egregiamente. Ma sapeva il Cifariello tutte le cose che può esser la donna? La donna! la domina la femina con, un emme sola e senza il dittongo! la Madonna! la purissima! la fragilissima! l'eterno balocco di Norimberga! lo strumento di piacere! la sirena?- l'etera! la dio- bolaria ! la trés-femme come Nana! la ogresse, come la Guilness e e la Weber! la malvagia pinzochera come la Fumagalli ! la megera come la tua suocera affittacamere? la lussuriosa spettatricn di ac- copiamenti canini come la moglie tua, o Cifariello! .Che gamma, ahimè! E toccava proprio a te, povero ingenuo, di percorrerne si gran parte, e la peggiore, non pure come uomo, ma pure come marito? Tu, venuto su dal nulla, hai girato, come quell'altro povero gran matto di Vincenzo Gemito, i vicoletti di Napoli, offrendo all'anal- fabeta una ricca barbarie inglese e teutone le tue statuine: tu hai sofferto fame e dolori: la tempra tua ti sollevò sulla turba dei som- mersi infinita: vincesti: fosti, infine, un parvenu nel senso buono e letterale della parola, un arrivé alla sponda del gran pelago; fosti quel che nell'arte rappresentativa (la Gran Ciarlatana) vai tutto, per ché vai più ancora dell'arte stessa, fosti un nome: Cifariello E, coi primi quattrini, i primi scialacqui, le prime vanità, i pri- -mi pervertimenti del senso e del sentimento. Eppure come non hai conosciuto mai che cosa sia, in fondo, la femmina da caffè concerto, così non hai conosciuto mai tutto il per- vertimento che viene da un po' d'agiatezza,

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