La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 21 - 4 giugno 1908

21 C..mtro questa mistificazione insorse e si ribellò Siena. E non fu solo la rivolta contro un attentato che alla coscienza nazionale parve, e Io era, sacrilegio; fu anche un' insurrezione contro una mistificazione che si era preparata nell'ombra, con la complicità di un governo bifronte e senza fiducia nelle forze vive del paese, e con 41 favore di una dama biondiccia, fatta vecchia e bigotta, e di certe rinascenti velleità della tradizione della mo- narchia di diritto divino. Il lavoro approntato nell'ombra fu portato alla luce del sole; dalle sacrestie e dai salotti scese in piazza, ove si vollero spiegare le forze sanfedistiche reclutate nel gregge innumere che sta in mezzo al popolo. Si credettero forti ed il governo li appoggia. Sfidarono il po- polo italiano, e credendo d'illuderlo con i colori nazionali, lo pro- vocarono. La sfida fu raccotta. Con mezzi sot ili, con parole bugiarde, i preti di lunga mano erano riusciti a raccogliere una buona massa di gente, illudendola coll'invito ad una festa religiosa. Il popolo di tutte le classi, di tutti gli strati, con moto istin- tivo e subitaneo si schierò contro l'esercito oscurantista passato in rassegna dati on. Cameroni I Noi non ci doliamo, nè ci rallegriamo della violenza fisica spie- gata da una parte e dall'altra, pèrchè anch' essa ci dette la vittoria. La violenza è di •tutte le grandi lotte. Dal 1860 al 1867 non delirammo noi forse all'invocazione fatidica di Garibaldi alla santa carabina » Noi, oggi, ci limitiamo a non intenerirci alle geremiadi dei pa- cifisti, e questo è già un progresso. Le lotte si combattono in con- formità dei mezzi di cui le parti possono disporre, secondo la loro importanza e secondo i sentimenti che le muovono. Tali avvenimenti sono al di fuori delle leggi scritte e si sottrag- gono a qualsiasi preventiva disciplina. Sono come avvengono, ed avvengono come possono, come deb- bono avvenire. Ma noi ci gloriamo grandemente del gesto solenne con cui il po- polo senese fugò l'esercito dell'oppressione minacciante, del suo fineintuito, con cui sventò la mistificazione sacrilega preparata ai suoi sentimenti, perpetrata ai suoi danni, della fierezza risoluta con cui si levò affermando se stesso e il proprio sentire. Per altri la lezione basterebbe, ma per il prete, che è cieco, e quindi pertinace, impudente e quindi audace, pel prete, non basta. E noi continueremo. La data del 17 Maggio è una data storica: da essa si inizia la lotta contro il nuovo clero italiano, nazionalista e patriottardo I..

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