La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 21 - 4 giugno 1908

19 a Montecitorio è uno dei pochi che abbia usui pato il posto che occupa. Ecco parche egli può legittimamente chiamarsi per diritto e per tradizione: il buffone del Parlamento italiano. E del buffone ha la parola volubile, la mimica grossolana. Come il buffone egli è enciclopedico. Veterinario, flebotomo, stratega, teologo, moralista, letterato, giurista, filosofo. Egli tutto sa, di tutto si occupa. Muove interpellanze sulla guerra, sulla crisi vinicola, sul- la massoneria, sui moti anticlericali, sugli ospedali,sulle prostitu- zioni nelle case popolari, sulla politica estera. La sua voce grossa si leva col gesto ampio del tony che nella pubblica piazza sa di parlare ad un'accolta di gonzi. Parla con sicumera, con maestà, colla con- vinzione di dire cose sapienti, sottili, eloquenti. La Camera sor- ride. Egli si irrita. Nella sua >ente ricorda quando concionava le plebi attonite e le atterriva colla pittura dei castighi eterni e non comprende come questa plebe osi ribellarsi. Il sorriso si cambia in dileggio. Egli alza la voce. L'epa ben pasciuta ha moti convulsi, la gola grossa s'inturgida e si gonfia, gli occhi cisposi sprizzano bile. Ma il frizzo mordace lo punge, lo—s-clerno lo tormenta. Al- lora egli posa a profeta. Chiama a raccolta tutta l'impulsività e la rudimentalità del predicatore medioevale: Apocalittico impreca sopra la pervicacia del secolo e predice lo sfacelo della società moderna in balia delle teorie socialisto, ispirato predice a Ferri la conversione sul letto di morte, e con gran voce invoca l'avvento di un nuovo regno ai Dio sulle ceneri del vecchio mondo. Ma la Camera è allegra e sghignazza. Fra le varie voci e le risa, una parola echeggia accolta da uno scroscio d'ilarità: Buffone !.. E qui il buffone, perchè tale è veramente, assurge ad una rara potenza espressiva. Buffone a me? Poichè non ascoltate le parole del mi- nistro di Dio, o tizzoni d'inferno, venite: quello che non ha fatto la parola lo farà la spada ed io vi manderò squartati ostie fumanti sull'ara del Dio ottimo e massimo !.. Qui egli ha dato fondo alla sua arte, ha superato sè stesso !.. Come l'artefice che rimane spossato dinanzi la sua creazione, come l'eroe che ha battagliato tutto il giorno, egli si abbandona sul suo banco. 11 grosso cranio e la faccia larga sono sudati e rossi, la gola e l'epa hanno dei sussulti. Solo il braccio fiacca- mente levato, pare ancora protendersi in atto di sfida verso gli ignoti nemici. Gloria, Buffone I Tu sei grande I Tu sei perfetto come l'arte tua, come il tuo metodo, come la tua scuola !.. Sei degno della bene- volenza del pontefice e della stima degli uomini onesti!.. Stitioone.

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