La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 21 - 4 giugno 1908
18 IL BUFFONE • Studio critico sopra l' onorevole Santini lo non so immaginarmi l'on. Santini disgiunto dall'immagine che la tradizione ci ha lasciato del medievale frate Gaudioso. Per una invincibile associazione di idee, per la tendenza a unire uomini di diversi tempi e di diverse condizioni tutte le volte che leggo o sento parlare di Santini, mi si presentano alla mente due quadri: Il grosso parlamentare g•mito come la sua retorica, con la voce cavernosa ed il gesto buffonesco, ed il frate che lasciato la lauta mensa, dopo aver scolato l'ultima bottiglia portatagli con aria umile dal frate converso, si reca sulla porta del convento. E là, colle mani sulla grossa epa in fermento, rosso in viso e cogli occhi luccicanti, sbuffando e ruttando, rimbrotta i pecRatori che in veste di storpi, di contadini e di servi gli strisciano dinanzi con riverenza. Dall'alto della sua gradinata mira con ineffabile beatitudine dipinta in volto, il fumare delle case dei villani e il disgradare delle messi al piano. Da lungi vede il signorotto che ha svoltato l'angolo del viottolo — sussulta — compone il viso ad un'aria di benigna gravità. Il signorotto gli è da parte e si leva il cappello piumato. Frate Gaudioso si china e striscia una lunga riverenza. Nello sforzo dell'inchino rosso si è fatto il cranio con l'incipiente calvizie, rossa la gorgia carnosa che gorgoglia come se tracannasse un colmo bicchiere: Lane Deo. Tale è frate Gaudioso e tale l'on. Santini I Amico di Dio e dei padroni, amico del Vaticano e del Quirinale. Non è sottigliezza affermare che dovendo il Parlamento italiano avere un buffone lo prendesse nel campo clericale. Nessuno più del clericale che si affaccia alla vita pubblica con tutto il corredo dei suoi pregiudizii è atto a suscitare il riso. Egli ai nostri tempi rappresenta un anacronismo: il frate me- dioevale entrato nella camera italiana. E questo anacronismo è la ragione per cui egli assurge a una significazione ideale e inconscia, a un simbolo: il buffone! Ma egli non è il buffone classico, cresciuto nelle corti, cognito di tutte le malizie dei cortigiani e esperto di tutte le arti delle fem- mine; il buffone dalla mimica espressiva,, dal sorriso sarcastico, dal motto vario e mordente. E' il buffone dal gesto ampio e vano, dall'espressione scurrile, dall'arguzia tonda, dalla trovata volgare. Il frate che per le vie e nei trivi predicava ai peccatori non si é evoluto ed è rimasto il buffone da piazza. Al saio e al rosario ha sostituito l'abito nero e lo sparato bianco. Ecco perché Santini
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