La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 21 - 4 giugno 1908
lo IL NOSTRO ALMANACCO DI GOTHA Il re martire. Se un editore mi incaricasse di piantare e sviluppare in - piena monarchia liberale l'albero genealogico dei Savoia per dimostrare i loro temperamenti attraverso la storia, direi che tutti i membri della famiglia 'reale hanno ereditato la religiosità di Carlo Alberto, l'uomo che ha perduto le battaglie e il regno perchè non decideva nulla senza prima fare le pro- prie devozioni, senza sentir messa, senza sginocchiare per le cappelle reali, senza consultare il proprio confessore. Vittorio E- manuele II, pur essendo un uomo rumoroso, un re che godeva la vita con il chiasso di una grande mondana, non sapeva mtfoversi senza invocare la protezione di Dio, in nome del quale diceva di regnare. Con questo personaggio dell'indipendenza, di- ventato il re d'Italia invece di rimanere il re sardo come il pro- prio padre, la religione è stata la protagonista della sua anima reale Una volta in Roma co- me un re violento, pas- sato per la breccia fatta dai suoi cannoni, ha mandatolettereprivate al vicario di Cristo ch'egli aveva spodestato e sovente gli ha domandato la sua benedizione. Un giorno che Pio IX, il papa sanguinario che Nicotera vo- leva si gettasse nel Tevere nel momento che passava per Roma cadavere, era agli sgoccioli della vita, non ha potuto frenare il st19 impeto religioso, e gli ha mandato un cortigiano di fi- ducia a implorare il suo perdono. La colpa di tanta paura dei castighi divini che gli faceva scrivere al pontefice « con affetto di figlio e con la fede di cat- tolico » era un pò anche della madre Maria Teresa e della sua
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=