La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 20 - 28 maggio 1908
13 questi fidi e per quali somme e da chi e per quali motivi furono fatti? lo statuto lo permetteva? e poi quando avvennero? Ah perdio, è enorme, è torturante che sopra tutta da catastrofe finan- ziaria si possa, si debba tirare il velano del mistero e sciivere epitafflo che si legge nel bilancio compilato dagli ammistratori della Bancaria! • • • E laatampa? ci chiede un azionista sconfortato. Cosa fa la st1jnpa milanese? è diventata tutta americana? Ah ! la stampa ndp ha nè voglia nè tempo di occuparsi dei problemi di moralità chd sorgono dal dissesto della Bancaria e dal modo col quale gli am irustratori cercano eludere ogni indagine ed ogni respon- sabilità. La v:ampa clericale e reazionaria, stipendiata clan' alta finanza, deve are le campagne contro gli operai scioperanti, montare in furia ontro l'Umanitaria perché' un povero travet ha commesso una piccola indelicatezza subito riparata, la stampa radicale fa la grande politica e ha scandali clericali da illustrare; per il denaro del pubblico degli azionisti che pure é il denaro del risparmio nazionale il essi detto quarto potere non ha viscere che si commuovano ! La scomparsa misteriosa di .43 milioni da un grande istituto bancario, anzi del massimo istituto di eredito della città, ha lasciato indifferente il giornalismo milanese! E poi nega- teci l'efficacia taumaturgica della borsa! Giù il cappello signori giornalisti, in ginocchio dinanzi al consiglio d'amministrazione della Bancaria che confessa la scomparsa di L.42.64,2.675 e non si degna neppure di dare una ragione plausibile di tale ;emigrazione. Il quarto potere non' ha tempo da perdere in simili bazzemle: vi è sull' orizzonte lo sciopero di Parma, il problema ferroviario, l'arbitrato obbligatorio, e tante altre cose di attualità, figuratevi se la stampa può occuparsi della scomparca dei milioni della Ban- caria! I giornalisti vi r spondera istituto! È che la discussione non fa- rebbe che danneggiare I' E vero che voi potreste rispondere che l'istituto non può sof- frire danno da un'inchiesta; che nuoce piuttosto al prestigio del- l' istituto il silenzio, il mistero, la mancanza di controllo, il fatto che gli autori del disastro si siano opposti a qualunque indagine, male stampa non vuol discutere; quando ha deliberato di tacere tace e non le mancano pretesti per giustificare il silenzio! Professionisti e minorenni, commercianti, industriali, ricchi e modesti possidenti che avete perduto il vostro danaro nel dissesto della Bancaria, rassegnatevi ! la vostra sventura non ha il com- pianto che della Commedia Umana! Cosa volete? In Italia non vi è più solo il re al disopra, della legge e della discussione, vi sono anche gli alti finanzieri ! La borghesia di Milano, della così detta capitale morale, ha Inau- gurato la sua eurée; va perdendo la sensibilità morale, ecco per- ché la sua stampa discute i progetti di legge che devono impe- dire il cozzo delle classi, ma dimentica di proporre schemi che impediscano ai furbi o agli imbecilli di buttare dalle finestre o mettere in tasca il denaro degli altri! Sue ard.
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