La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 20 - 28 maggio 1908
, 10 dei radicali, i clubs del partito del lavoro, i clubs dei socialisti, I clubs dei dissidenti della chiesa anglicana, ecc. La politica im- pera in tutti i elubs. Vi si fa della politica con i giornali, con gli atti parlamentari, con le riviste, con la conversazione, con le conferenze. Mettete a faccia a faccia i due deputati. Quello di Westminster non ha più tempo di occuparsi dei proprii affari. La corrispondenza quotidiana coi grandi e coi piccoli elettori è così enorme che è ob- bligato il più delle volte, se non è un pitocco, a servirsi di un se- gretario politico. Non è deputato chi non conosce l'opinione della stampa della provincia e della metropoli. Cito semplicemente i prin- cipali giornali, lasciando fuori la Scozia e l'Irlanda e il principato di Galles, parche mi ci vorrebbe un volume. Alla matUna, fra una tazza di the e l'altra, egli legge, senza violentare sè stesso, direi quasi con piacere, il Manchester Guardia'', il Leeds Mercury, il Liverpool Daily Post, il Nenwastle Chronicle, il Birmingham Daily Posi. Fino ai tempi di Parnell guai a dimenticare il Times. Adesso è andato giù e continua la discensione. Una volta dava novanta mila sterline l'anno di dividendi. Adesso non dà più niente. Non passerà molto che bisognerà nutrirlo col denaro dei proprietari. Il politico di professione non può però dimenticarlo. E col Times deve leggere il Daily News, il Daily Chronicle, il illorning Posi, lo Standard, la Pali Mali Gavette, la St. James's Casette, ecc. Salvo qualche eccezione, il deputato di Montecitorio ha una corrispondenza assai più limitata della mia e tutti i giorni la riduce col silenzio. E' molto se dà un'occhiata di tanto in tanto, o quando gli capita, al Tempo, al Secolo, al Corriere della Sera, alla Tribuna, al Giornale d'Italia, alla Vita e al Mattine, se è napoleta- no, e alla Stampa, se è piemontese. L'opinione dei giornali non gli è necessaria, perchè egli non va mai sulla piattaforma o vi va due o tre volte ogni legislatura. Se assistete alle sedute delle due Camere vi accorgete subito che a Montecitorio si può dire Camera affollata con una presenza di duecento e più onorevoli, mentre a Westminster su 670 deputati ne vedete quotidianamenta 600, spesso di più. Gli assenti sono gli ammalati, quelli in viaggio o tratte- nuti da bisogni urgenti e giustificati. Da noi non c'è politica. I nostri quotidiani — anche i migliori — danno poco o nulla dei discorsi parlamentari e in quel poco che dànno non vi trovi nè gli oratori nè le loro idee. Sono reso- conti aridi, qualche volta senza capo nè coda. I commenti che li accompagnano sono diventati dichés. Cambiati i nomi e i la po- litici si assomigliano tutti. Sono frasi staccate dei discorsi e rifatte o accomodate dalla fantasia e servite ai lettori come un piatto di
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